Tre domande sul futuro della sanità savonese indirizzate ai candidati presidenti e ai candidati consiglieri della circoscrizione di Savona. Sono state poste da ASSFAD, l’Associazione Savonese per lo Studio e la cura delle malattie del Fegato e dell’Apparato Digerente- Onlus dal 2008.
All'associazione sono già arrivate le risposte dei candidati consiglieri Giancarlo Canepa (Lega), Eraldo Ciangherotti (Forza Italia), Rocco Invernizzi (Fratelli d’Italia), ma Assfad attende altri interventi prima del voto della prossima settimana.
«Fedele alla sua missione di essere una onlus dalla parte del malato e del cittadino, in occasione delle imminenti Elezioni Regionali, ASSFAD ha deciso di rivolgere alcune domande sulla situazione savonese e a quella delle cure di gastroenterologia. La concretezza e puntualità delle risposte dei politici – spiegano dal direttivo di Assfad - saranno un importante metro di riflessione e di valutazione per la nostra associazione e per gli elettori».
In particolare Assfad inizia la serie di domande con una riflessione.
"Negli anni ‘90 - spiega Assfad - si sviluppò, al San Paolo di Savona, una competenza gastroenterologica tale da indurre l'Amministrazione a cambiare il nome della Medicina Seconda in Medicina Interna e Gastroenterologia perché un terzo dei malati ricoverati erano di competenza gastroenterologica. Dal 2012 la struttura ed i medici della gastroenterologia del San Paolo passarono sotto la direzione del primario di Gastroenterologia del Santa Corona. I letti dedicati a questa patologia furono progressivamente ridotti ed oggi non esistono più. Resta solo il servizio di endoscopia digestiva diretto dal Santa Corona, con tempi di attesa che spingono i pazienti verso i privati o la costosa libera professione intra ospedaliera".
Poi il quesito di Assfad ai candidati. "Cosa pensa di questa situazione? Come assicurare che i Savonesi possano tornare ad usufruire di tale competenza? Non manca poi una domanda relativa al pronto soccorso di Savona. Assfad chiede ai candidati qual è il giudizio sulla situazione nella ASL 2 savonese? E’ d’accordo con il ridimensionamento delle funzioni del Pronto Soccorso di Savona rispetto a quelle di Pietra Ligure, nonostante Savona sia molto più centrale rispetto, per esempio, alle esigenze dei malati della Val Bormida? È d’accordo con l’aver assegnato a Pietra Ligure la funzione di principale Pronto Soccorso del savonese?"
Arriva poi la proposta di un cambiamento nel sistema attuale in base alla popolazione residente nei vari territori della provincia. "Perché non ripensare a questo sistema- dice Assfad - considerando la realtà socio/sanitaria attuale e la distribuzione della popolazione residente nella provincia di Savona e avendo come obiettivo la riduzione degli spostamenti dei pazienti, visto che i ricoveri di urgenza l’anno scorso sono stati 53.977 a Savona e 44.006 a Santa Corona ?"
L’ultima domanda è relativa alla centralità dell’ospedale San Paolo di Savona. Assfad chiede ai candidati il loro giudizio sull’attuale situazione dell’ospedale savonese.
"Pur essendo l’ospedale del capoluogo di provincia sta perdendo centralità - conclude Assfad - e viene da anni depotenziato. Da anni, a parere di ASSFAD, si nota una disattenzione verso la provincia di Savona : molti primariati di reparti di vitale importanza sono vacanti da lungo tempo: su 59 posti da Primario ne mancano 20 cioè uno su tre . Le strutture affidate a medici del reparto "facenti funzione di primario " sono di per sé fragili. Tutto questo si traduce in un danno grave per i malati. Come pensano allora i candidati si possa recuperare il suo ruolo cruciale?"