Con le nuove perturbazioni salgono ulteriormente gli eventi estremi abbattutisi sulla Liguria dall’inizio dell’autunno.
“Siamo molto preoccupati per la situazione in Liguria. I violenti temporali e l’esondazione dei corsi d’acqua sono tornati a flagellare la zona di Albenga, dove la perturbazione precedente aveva fatto registrare danni per decine di milioni nelle aziende del distretto florovivaistico, uno dei fiori all’occhiello dell’economia regionale e nazionale - commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale -. Sul territorio si registrano allagamenti in alcune aziende oltre a smottamenti. Sulla provincia d’Imperia sono stati colpiti principalmente gli uliveti con un’anomala cascola di olive stanotte dovuta alle forti piogge. Ma anche nel levante la situazione è critica: nella provincia di Genova, le aree al momento più colpite sono Sori, Recco, Chiavari e Sestri Levante”.
Un rischio per le imprese e per la popolazione, considerato che oltre una famiglia ligure su due (55%) vive in aree a rischio frana, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra. “Le stime preliminari indicano che numerosi campi sono stati allagati, con perdite di raccolto che potrebbero superare il 30% in alcune aree. Le conseguenze di questo evento metereologico avverso non colpiranno solo i produttori, ma anche l'intera filiera agroalimentare e l'occupazione locale, piegata in ginocchio già da un mese.”
Sono bastate le ultime 48 ore, infatti, per causare ulteriori e significativi danni all’agricoltura locale. Le violente piogge e le forti raffiche di vento hanno compromesso diverse coltivazioni, in particolare quelle di ortaggi e fiori, che rappresentano una delle risorse principali per l'economia della zona.
Concludono Boeri e Rivarossa: “Oggi più che mai siamo a ribadire a gran voce la necessità – o meglio, l’urgenza – di un piano straordinario nella gestione idraulica e la messa in sicurezza del territorio. Cos’altro deve succedere?”