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Politica | 14 ottobre 2024, 15:11

Regionali, Canepa e Foscolo (Lega): "Impegno concreto per il futuro delle imprese balneari in Liguria"

I candidati del Carroccio per il savonese si dicono pronti ad avviare un confronto aperto sui temi che riguardano la categoria

Regionali, Canepa e Foscolo (Lega): "Impegno concreto per il futuro delle imprese balneari in Liguria"

"Un chiaro impegno per affrontare questioni cruciali che riguardano le attività balneari". Giancarlo Canepa, forte del bagaglio di esperienze da sindaco di Borghetto Santo Spirito e Sara Foscolo deputato nella passata legislatura che insieme senatore Paolo Ripamonti ha seguito con grande impegno la questione, entrambi candidati consiglieri della Lega in Regione, promettono di sostenere le imprese balneari portando ai tavoli tecnici le loro esigenze e le sfide che affrontano quotidianamente.

"La gestione delle concessioni demaniali marittime è un tema delicato e attuale. La proposta di avviare una modifica della legge regionale, riducendo la quota minima di spiagge libere dal 40% al 20%, rappresenta una risposta concreta a una realtà complessa. Molti comuni, specialmente in provincia di Savona – ricordano Canepa e Foscolo - si trovano in difficoltà nel rispettare le normative attuali, che rischiano di ridurre la superficie degli stabilimenti esistenti e di dequalificare l'offerta turistica oltre a generare possibili contenziosi".

Canepa è stato il primo sindaco della provincia ad adottare, prima che intervenisse il Governo, regole chiare per il settore e questo a dimostrazione di una visione proattiva e una volontà di agire a tutela delle aziende esistenti che da sempre generano indotti positivi per tutto il territorio.

"Il nostro impegno in Regione sarà quello di lavorare in sinergia con i parlamentari liguri e con il viceministro Edoardo Rixi per introdurre norme che possano derogare ai limiti attuali, ne abbiamo parlato anche in un recente incontro con alcuni balneari della provincia ad Alassio insieme al capogruppo al Senato Massimiliano Romeo. La proposta è quella di portare un emendamento in sede di conversione parlamentare del recentissimo decreto legge 131, che dovrà avvenire entro la metà di dicembre. Il Parlamento, secondo noi, dovrà introdurre una norma secondo la quale in sede di prima attuazione del decreto e cioè di espletamento delle gare entro il settembre 2027, verranno derogate tutte le norme regionali che impongono ai comuni limiti minimi di aree balneabili nei propri PUD prima di poter espletare le gare e assegnare le concessioni.  Questo – affermano Canepa  e Foscolo - è un passo sicuramente importante. Si tratta di una proposta che non solo avrebbe un impatto immediato sulle concessioni ma preserverebbe i Comuni da centinaia di inevitabili ricorsi avversi alle modalità di adeguamento dei PUD oltre a rappresentare anche un segnale chiaro di giustizia ed equità nei confronti delle imprese locali a conduzione prevalentemente familiare che hanno creato una particolare ricettività turistica e mantenuto e sorvegliato il litorale. È fondamentale che le Amministrazioni Comunali possano gestire il proprio territorio in modo flessibile, garantendo sia le attività dei concessionari che la qualità dei servizi offerti ai turisti. Aumentare la percentuale di spiagge libere rispetto alle attuali con piccoli appezzamenti disgiunti gli uni dagli altri, in alcuni casi strisce molto strette tra una staccionata e l’altra, non pare essere la soluzione migliore per valorizzare la nostra costa".

Canepa e Foscolo si dicono pronti ad avviare un confronto aperto su questi temi con la categoria. "La partecipazione e il dialogo sono essenziali per trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti – dicono Canepa e Foscolo –  ma è necessario che gli imprenditori balneari sostengano la nostra candidatura al Consiglio Regionale. Sarà nostra priorità quella di lavorare insieme per un obiettivo comune: il rilancio e la valorizzazione delle attività balneari di tutta la Liguria. Abbiamo a cuore non solo il futuro delle aziende, ma anche il benessere della comunità, la salvaguardia del nostro patrimonio naturale e la qualità dell’offerta turistica che non può essere dequalificata andando a ritagliare piccolissime strisce di spiaggia libera tra una concessione e l’altra che diventeranno una sorta di 'terra di tutti e di nessuno' e che non aiutano in alcun modo il processo di miglioramento della ricettività turistica delle nostre località".

I.P.E.

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