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Economia | 14 ottobre 2024, 11:48

Sciopero di 8 ore dell’intero settore Automotive con manifestazione a Roma il 18 ottobre

La Fiom Savona sarà presente, la scorsa settimana si sono tenute le assemblee dei lavoratori in Bitron e Continental

Sciopero di 8 ore dell’intero settore Automotive con manifestazione a Roma il 18 ottobre

"La situazione del settore Automotive in Italia e in Europa diventa sempre più critica. In assenza di una netta inversione di direzione, rischia di essere irrimediabilmente compromessa la prospettiva industriale e occupazionale. Le drammatiche novità provenienti dalla Germania e dal Belgio, a partire dal gruppo VW, rischiano di produrre un terremoto per tutta l’industria dell’Automotive nel continente, mentre Usa e Cina difendono l’industria con fortissimi investimenti".

Così il segretario di Fiom Cgil Savona Massimiliano Ghiglia che sullo sciopero del 18 ottobre con la manifestazione a Roma.

"Ciò per noi potrebbe provocare effetti dirompenti- spiega Ghiglia -  giacché il settore rappresenta l'11% del PIL italiano. Sono indispensabili urgenti interventi sulle scelte strategiche del settore da parte della UE, mirate politiche industriali da parte del Governo e impegni industriali seri e coraggiosi da parte di Stellantis e delle aziende della componentistica. L’Unione deve imprimere più forza ai cambiamenti tecnologici, accompagnando questo cambiamento con un serio e deciso piano di salvaguardia occupazionale, che non escluda il blocco dei licenziamenti, attraverso azioni per la formazione, ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e un forte sostegno alla riduzione dell’orario di lavoro".

"Il Governo - afferma Fiom Cgil -  - deve dare concretezza al confronto iniziato più di un anno fa al Mimit: è necessario che, oltre al confronto in corso con Stellantis e agli impegni già presi, si attui un piano strategico con azioni mirate anche per le aziende della componentistica. Per fare questo il Governo deve mettere a disposizione risorse pubbliche, vincolate a precisi impegni di tenuta occupazionale da parte delle imprese. Risorse che non devono essere limitate agli incentivi per l’acquisto di auto, i quali, tra l’altro, nel 2024 non hanno dato benefici alle produzioni nel paese. I piani industriali, a partire da Stellantis, dovranno prevedere missioni produttive sufficienti a saturare tutte le fabbriche, nonché investimenti negli enti di ricerca e più in generale negli enti centrali e deve arrestarsi il progressivo trasferimento delle produzioni della componentistica verso altri paesi europei ed extraeuropei".

"Bisogna aumentare il numero dei veicoli prodotti nel paese - spiega il sindacato -  con l’assegnazione della piattaforma small e la produzione di modelli mass market. L’eventuale ingresso di nuovi produttori può essere un’opportunità, se concepito in aggiunta e non in sostituzione dell’attuale presidio industriale e, come avviene in altri paesi europei, dovrà essere vincolato dal Governo anche alla partecipazione diretta dello Stato negli asset societari".

"La crisi dell’Automotive - prosegue - investe anche il savonese dove insistono aziende come Bitron e Continental. Bitron: già da inizio anno Stellantis, a parte un prodotto che è andato a fine vita, ha incominciato a ridurre gli ordini. Lo stabilimento ha avuto gli adeguati investimenti per modernizzarsi e ampliarsi alcuni anni fa, non ha mai avuto problemi di volumi ma di redditività dei prodotti. Nel mese settembre la situazione è precipitata con un blocco, anche se momentaneo, di alcuni prodotti fino a fine ottobre. Questo ha richiesto la necessità di aprire un primo periodo di cassa integrazione".

"Continental: nello stabilimento di Cairo i carichi di lavoro nel breve termine sono stati recuperati con VW - spiega fiom Cgil - e si stanno valutando sinergie con altri marchi, ma preoccupa che non si stiano concretizzando gli investimenti ipotizzati per linee freno di nuova generazione. Tutto ciò si aggiunge ad una fase economica e sociale per i metalmeccanici, in Italia e nel savonese, già molto delicata. Da anni il nostro territorio vede ridursi la propria base produttiva, in particolare quella legata alla manifattura, e nell’attuale fase segnata da grandi trasformazioni e da processi di transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica, stanno mancando da parte della politica e delle Istituzioni gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria".

"Sono sempre più urgenti interventi di politica industriale senza i quali si rischia di peggiorare una condizione caratterizzata da una costante elevata inflazione - sostiene il simdacato - e da una produzione industriale che è tornata a scendere. Purtroppo, non ci stupiscono i dati negativi dell’occupazione nel comparto metalmeccanico in provincia. Nonostante il riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa e le relative risorse per concretizzare prospettive di sviluppo previste dall’Accordo di Programma, si perdono maestranze e professionalità con dirette conseguenze su tutta l’economia del territorio".

"Per tutte queste ragioni - conclude Fiom Cgil -  invitiamo le lavoratrici e i lavoratori di Bitron e Continental a scioperare nella giornata di venerdì 18 ottobre 2024 come discusso nelle Assemblee. La Fiom Cgil Savona parteciperà con convinzione alla grande manifestazione che si terrà a Roma a difesa dell’occupazione, del lavoro, per rilanciare il futuro dell’industria dell’auto in Italia e salvaguardare gli stabilimenti savonesi". 

Redazione

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