Attualità - 12 ottobre 2024, 08:48

Spettacolare aurora boreale a Torino nello scatto del fotografo Valerio Minato

Fenomeno generato da una tempesta geomagnetica del Sole nella serata di giovedì 10 ottobre

Foto di Valerio Minato

Torino come l’Islanda: anche il capoluogo sabaudo ha vissuto nella serata di giovedì (10 ottobre) uno spettacolo da levare il fiato. In molti sono rimasti incantati dell’aurora boreale o Sar, simili alle aurore, ma dalla dinamica di origine differente.

Sui social hanno imperversato molte immagini di un fenomeno ben visibile sia attraverso l’obiettivo sia a occhio nudo. Tra tutte, la sorprendente foto di Valerio Minato incanta e coagula dentro di essa la bellezza della natura e del nostro territorio che si fondono in uno spettacolo unico.

Cosa dice la scienza

Secondo gli esperti, i fenomeni osservati sono stati causati da una tempesta geomagnetica di grado G4 (su una scala di intensità che va da G1 a G5), principalmente generata dall’attività di un’enorme e complessa regione di macchie solari, nota come la regione Noaa 3664, che ha un diametro pari a 17 volte quello della Terra. La tempesta è stata provocata da gigantesche eruzioni che avvengono nella parte più esterna dell’atmosfera del Sole, la corona, e sono note come Cme, acronimo di “espulsioni di massa coronale”.

Aurora boreale sull’Italia

Come sovente accade in queste situazioni, il cielo offre spettacolo nel grande Nord con le aurore boreali, frutto dell’interazione tra il vento solare e la nostra atmosfera che ci protegge dalle radiazioni più nocive.  Ma per quale motivo allora siamo riusciti a vederlo anche in Italia? Come spiegato dal Cnr, «In presenza di forte attività solare la quantità di particelle che raggiunge la magnetosfera terrestre è tale che occasionalmente la tempesta magnetica può raggiungere anche le medie latitudini, e in situazioni di eccezionale attività del Sole l’aurora può arrivare ai confini dell’Italia».

Sar e Steve

Secondo alcuni esperti, però, non si tratterebbe della vera aurora boreale, bensì del fenomeno dei Sar o del Steve, a seguito di una tempesta solare. I Sar sono un fenomeno noto anche come “archi di luce rossa”, che compaiono, appunto, durante le forti tempeste geomagnetiche. La loro origine va ricercata nelle correnti ad anello, un’immensa corrente elettrica che scorre attorno alla Terra, generata dalle particelle solari cariche che vengono confinate all’interno della magnetosfera terrestre, e ruotano così intorno al nostro pianeta. Quando le tempeste geomagnetiche colpiscono il nostro pianeta, il plasma solare che raggiunge la Terra carica di energia le correnti ad anello, che nelle giuste condizioni scaricano questa energia termica in eccesso nello strato più alto della nostra atmosfera, ionizzando l’ossigeno atomico lì presente, che crea così dei bagliori rossastri visibili (a differenza delle aurore) alle medie latitudini, come quelle italiane. Il fascio di luce viola è invece attribuibile al fenomeno Steve, acronimo di “strong thermal emission velocity enhancement”. Si tratta di un bagliore atmosferico causato dall’ingresso di un flusso di plasma caldo che irrompe velocemente nella ionosfera terrestre e si manifesta sotto forma di un nastro colorato nei toni del rosso, viola, verde o bianco, che permane nel cielo per decine di minuti. Può accompagnare le aurore, ma è legato a meccanismi differenti e non del tutto chiari e si può spingere facilmente anche alle nostre latitudini.

Aurora boreale

Tra gli eventi più affascinanti della natura, l’aurora boreale è un fenomeno caratterizzato visivamente da bande luminose che assumono un’ampia gamma di forme e colori, rapidamente mutevoli nel tempo e nello spazio, causato dall’interazione di particelle cariche (protoni ed elettroni) di origine solare (vento solare) con i gas presenti nella ionosfera terrestre (atmosfera tra i 100-500 km) in particolare ossigeno e azoto: tali particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera che diseccitandosi in seguito emettono luce di varie lunghezze d’onda. A seconda di dove si verifica il fenomeno, quest’ultimo prende nomi diversi: viene denominata aurora boreale qualora si verifichi nell’emisfero nord (boreale), mentre aurora australe qualora si verifichi nell’emisfero sud (australe). Di solito, le aurore boreali si tingono di verde, ma nell’ultima occasione il colore dominante è stato il rosso. Questo fenomeno dipende dall’energia delle particelle e dalla composizione chimica dell’atmosfera terrestre. L’ossigeno atomico, presente a quote elevate durante questi eventi, tende a produrre colorazioni rosse anziché verdi, aggiungendo un tocco ancora più magico al cielo notturno.

Silvia Gullino