/ Politica

Politica | 11 ottobre 2024, 09:52

Savona, Branca (Avs): "Da rifare una sanità che fino ad ora ha avuto solo una visione aziendalistica"

Il tema della prevenzione, della cura accessibile a tutti e del diritto alla salute è stato oggetto dell'incontro alla Sms Leginese

Savona, Branca (Avs): "Da rifare una sanità che fino ad ora ha avuto solo una visione aziendalistica"

L'importanza dei consultori, della sanità territoriale e il collegamento con quella ospedaliera. La rilevanza della cura in una regione con molti anziani e il privato sempre più presente nella sanità

La sanità è stato il tema centrale dell'incontro di ieri sera, 10 ottobre, alla SMS Fratellanza Leginese “Non solo ospedale: una sanità vicina alle persone” con  Donatella Albini, Specialista e Responsabile Sanitaà Sinistra Italiana, Marco Anselmo, Medico e già Primario ospedaliero, Fulvia Veirana, Presidentessa Regionale AUSER, Carla Ferone, Ostetrica e Consigliera Comunale e Gabriella Branca, candidata come testa di lista alle elezioni regionali per Alleanza Verdi e Sinistra. 

"L'Organizzazione mondiale della sanità - ha spiegato Albini – descrive cinque condizioni necessarie per avere equità in salute, quella che influisce  sul 60% delle persone sono i determinanti socioeconomici". La difficoltà economica diventa quindi una barriera alla tutela della salute, con un sempre maggiore orientamento verso il privato. "Il privato tende ad investire nella chirurgia, nell'ortopedia, in esami di laboratorio – ha proseguito Albini - perché sono i più redditizi ma non ha interesse ad agire sulla prevenzione, non è redditizio. A Brescia abbiamo il primo ospedale di Comunità che è di un fondo privato".

L'esperienza del collegamento tra assistenza ospedaliera e territoriale è uno dei punti evidenziati da Marco Anselmo, già primario delle Malattie Infettive del san Paolo e che ha affrontato la pandemia nel 2021. "Non bisogna pensare che i medici ospedalieri siano tutti focalizzati sull'ospedale – ha spiegato Anselmo – perchè il territorio è importante, come ha dimostrato l'esperienza di due epidemie, quella dell'Hiv e quella del Covid. Già nel 1990 con l'Hiv abbiamo creato l'assistenza domicliare con i pazienti seguiti a casa dall'infettivologo e dagli infermieri. Il modello dell'assistenza domiciliare è stato seguito anche durante la pandemia. E' importante investire sul territorio non solo per l'aspetto sanitario ma anche sociosanitario".

La mancata programmazione è uno dei punti più critici che ha portato alal situazione attuale. "I medici a gettone sono una cosa inammissibile – ha proseguito Anselmo – Viene pagato un medico a 100 euro a notte per 4-5 notti, con un guadagno superiore a quello dei nostri medici. Non so cosa ha speso la Regione fino ad ora".

Il Consultorio, un servizio a libero accesso,come esempio di sanità territoriale vicina alle famiglie, in particolare alle donne e ai bambini fino ai 24 mesi, è il modello presentato da Carla Ferone. Un modello sta affrontando ed ha affrontato varie difficoltà nel corso del tempo, con tagli e soppressioni. "Dovrebbe esserci un consultorio ogni 20 mila abitanti, noi ne abbiamo uno ogni 35 mila – ha spiegato Ferone – Purtroppo accedono ai nostri consultori poche donne; c'è la mentalità che la sanità a pagamento sia migliore di quella gratuita. Lavoriamo su molti aspetti della salute della donna e molto sulla prevenzione". 

"Negli ultimi nove anni c'è stato un approccio alla sanità che ha cercato di distruggere i focus della cura – ha detto Fulvia Veirana – C'è stata una scelta deliberata distrarre risorse dalla sanità vera per creare infrastrutture come Alisa, distogliendole dalla cura. Il risultato è stato quello di allontanar  il luogo dove si fanno le scelte, come le Asl, che hanno perso  potere non solo sulle questioni di budget. E con le Asl si indebolisce il potere dalla Conferenza dei sindaci".

"Abbiamo tante proposte sul tema della salute, della sanità territoriale, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, consultori e potenziamento della medicina territoriale – ha detto Branca – che è possibile leggere sul nostro programma. Senza salute non è possibile avere una vita felice ed è un bene primario per ognuno di noi. Dobbiamo rifare una sanità che in questi nove anni è stata gestita solo con una visione aziendalistica. Il diritto alla salute è un diritto costituzionale sia l'accesso alle cure che la possibilità di non ammalarsi. E questo diritto va tutelato".

IPE

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium