Un anno fa. Poco più di 365 giorni separano l'ultima maxi protesta sotto Palazzo Nervi, sede della Provincia, contro il rigassificatore e oggi, in occasione della sottoscrizione del "Patto per le Infrastrutture in Liguria" con la presenza del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, un gruppo di cittadini ha fatto sentire la propria voce contro il progetto.
"Vogliamo sentire dalla loro voce la contrarietà al rigassificatore" hanno detto davanti alla sede provinciale. Non sembrano dimenticate le contestazioni del 5 ottobre 2023 ad un centrodestra che sembrava unito (con il voto compatto a favore di diversi consiglieri savonesi di maggioranza in consiglio regionale) per il posizionamento della nave Italis Lnd a 4 km dalla costa di Vado Ligure e a 2.9 km da Savona.
Nel frattempo poi però dopo la partenza dell'inchiesta della Procura di Genova e le dimissioni dell'ex presidente Giovanni Toti nel centrodestra hanno deciso di "cambiare rotta" spostandosi verso il fronte del no. Diventando di fatto uno dei temi clou della campagna elettorale. I due candidati Marco Bucci e Andrea Orlando sull'argomento hanno espresso entrambi la loro contrarietà (il primo dopo qualche prima affermazione più attendista si è dichiarato contrario, il secondo ha seguito la linea del no già intrapresa da mesi) ma non hanno fatto mancare diverse "punzecchiature" tra loro. Bucci e il sottosegretario e viceministro della Lega Edoardo Rixi, avevano dichiarato che Orlando quando ancora nel 2022 era Ministro del Lavoro del Governo Draghi firmò il decreto per lo spostamento del rigassificatore da Piombino a Vado.
Aspetto questo smentito però dallo stesso Orlando e dai fatti. L'esponente dem firmò sì un decreto sui rigassificatori ma non quello sulla ricollocazione dalla località toscana a quella ligure che porta invece la firma, lo scorso 29 maggio 2023, dei ministri del Governo Meloni.
Il commento poi fel presidente della Regione Toscana, l'esponente del Partito Democratico Eugenio Giani avevano acceso e inasprito soprattutto da una parte politica, il centrosinistra, il dibattito. La nave tra un anno e mezzo (il 2026), dovrà andare via da Piombino in quanto lui, come commissario, aveva firmato per 3 anni il posizionamento.
Ha ribadito il Governatore toscano "spiazzando" di fatto il suo collega candidato dem Orlando. Così come aveva detto il sindaco di Piombino, quota Fratelli d'Italia, Francesco Ferrari.
Tra le ipotesi per lo spostamento pare sia stata ipotizzata Ravenna che già avrà la sua prima nave dal primo di aprile del 2025. Nei giorni scorsi il Ministro dello Sviluppo Economico Alfredo Urso in visita a Genova ha prospettato il posizionamento di un impianto invece a Taranto.
La palla ora, probabilmente dopo le politiche, passerà in mano al titolare del Dicastero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Che dovrà far fronte, chiunque vinca le elezioni, ad un secco diniego allo spostamento nel mare savonese.