Sono scaduti i termini per la presentazione dei modelli per la richiesta di risarcimento danni causati dall’evento calamitoso dello scorso 5 settembre.
La Regione, ricevute le domande di risarcimento per i danni subiti dal comparto agricolo, ha inoltrato la richiesta di calamità naturale al Ministero dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare e delle Foreste, per i danni cagionati nella pianura di Albenga e a Ceriale.
Il Comune ha raccolto i dati dei danni subiti dai privati. In particolare, di quest’ultimi, sono oltre 70 i modelli presentati per un ammontare di danni segnalati, che supera gli 880mila euro.
“Credo che i numeri parlino chiaro ed è assolutamente necessario che il Governo dichiari lo stato di calamità naturale e provveda con il risarcimento dei danni subiti dal nostro territorio - afferma il presidente del Consiglio comunale Alberto Passino -. È inoltre importante valutare la possibilità di destinare ad Albenga almeno una parte dei fondi Psr e dei fondi di Protezione civile”.
“La Piana di Albenga, che da sola rappresenta il 25% della produzione nazionale delle aromatiche, necessita di interventi strutturali che il Comune, da solo, non può sobbarcarsi – prosegue Passino -. Se non vogliamo intervenire sempre in emergenza con il ripristino dei danni subiti dal territorio, è necessario riprogettare buona parte, se non tutta, la rete idrica di Albenga.
Così come abbiamo fatto e stiamo facendo su Rio Fasceo e Carendetta, dobbiamo continuare a fare su Carenda e anche sugli altri rii e canali del nostro bellissimo, ma fragile territorio”, conclude il presidente del Consiglio Comunale di Albenga.