Attualità - 08 ottobre 2024, 14:27

Caccia, aziende per lo smaltimento scarti macellazione: "Qualche aumento, ma non fino a certe cifre"

Al momento nell'ATC SV2, quello del Ponente provinciale, le squadre rimangono autosospese. In attesa di una soluzione

Se n'è andata con domenica scorsa anche la seconda giornata di caccia al cinghiale e, come il mercoledì precedente, le squadre dell'ATC SV2 hanno ancora dovuto attendere in attesa di una soluzione alla questione sorta circa lo smaltimento dei rifiuti della macellazione degli ungulati.

Uno stop nato dopo la riunione di una settimana fa dove all'analisi sono stati messi i costi, ritenuti eccessivi, e al quale, sempre nei giorni precedenti, si è tentato di dare una risposta mettendo allo studio delle alternative. Come, ad esempio, l'interramento del materiale in un terreno individuato nel Comune di Magliolo.

Oltre ai cacciatori, in questa vicenda interessate sono state anche le aziende che si occupano del trasporto e dello smaltimento di questi rifiuti. E se da un lato i costi sono stati ritenuti eccessivi, dalla controparte l'accusa di aver alzato il prezzo fino a raggiungere una cifra vicina ai 180mila euro, com'è circolato nei giorni, non viene accettata.

Abbiamo interpellato alcune ditte coinvolte, che hanno voluto chiarire alcuni aspetti: "Queste cifre è vero, sono eccessive. Ma anche secondo un calcolo basato su quanto è stato negli scorsi anni - ci dicono - difficilmente, e anche nel più pessimistico degli scenari si potrebbe arrivare a una spesa simile".

Lo scorso anno l'ambito del Ponente avrebbe infatti speso una somma ben inferiore ai 100mila euro, con una parte rimborsata da Regione Liguria per la parte relativa agli animali abbattuti in zona di rischio PSA, ora non più presente nel territorio di competenza.

Qualche aumento ci sarebbe stato quindi, non solo nella spesa ma anche considerando i mancati rimborsi "però - ribadiscono le aziende interpellate - non fino a quelle cifre, considerando che comunque più materiale venisse conferito più calerebbe il prezzo".

Intanto la questione rimane aperta, così come i negoziati per risolverla in attesa di novità dalle alternative allo studio. "E' nell'interesse dei cacciatori ripartire per potersi concedere la loro passione per cui hanno già sostenuto dei costi e per noi aziende alle quali porterebbe del lavoro".