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Attualità | 27 settembre 2024, 16:28

Continua il monitoraggio sui nidi di Caretta Caretta dopo le mareggiate nel Ponente ligure

Ripristino della sabbia e uova recuperate ad Alassio e Pietra. Ad Alassio individuate anche due uova rotte i cui embrioni senza vita presentavano uno sviluppo non ancora completo

Continua il monitoraggio sui nidi di Caretta Caretta dopo le mareggiate nel Ponente ligure

Continuano i monitoraggi dei nidi di Caretta Caretta ad Alassio, Pietra e Finale, soprattutto a seguito delle mareggiate che hanno colpito le spiagge del Ponente ligure, da parte del Gruppo Ligure Tartarughe marine (Acquario di Genova, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure Arpal) – settori Centro del Mare e Biodiversità, Università di Genova - Distav e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta).

Tramite le fotocamere predisposte e dai sopralluoghi si è evidenziata una riduzione dello strato di sabbia soprastante i nidi, necessario per la protezione delle uova, portato via dalle mareggiate. Gli esperti opereranno per ripristinare la sabbia, appena il miglioramento delle condizioni marine lo consentirà.

Presso il nido di Alassio, giunto al 68esimo giorno dalla deposizione, il GLIT, affiancato dall’associazione Delfini del Ponente Aps, ha trovato alcune uova sulla spiaggia che sono state recuperate e sistemate sotto uno strato di sabbia idoneo a favorire il prosieguo dello sviluppo. Il nido è stato ispezionato e, senza scavare eccessivamente, è stata individuata una decina di uova integre ad eccezione di due rotte, i cui embrioni senza vita presentavano uno sviluppo non ancora completo.

A causa delle condizioni del mare, i nidi di Pietra e Finale non sono ancora stati ispezionati.  A Pietra Ligure, il GLIT con il supporto dell’Ass. Menkab ha recuperato alcune uova emerse che sono state sistemate sotto un adeguato strato di sabbia.

“Un ringraziamento meritano anche i gestori degli stabilimenti balneari in cui le tartarughe hanno nidificato che si sono impegnati a fianco degli esperti per gestire al meglio la difficile situazione – dicono gli esperti -. Le mareggiate sono eventi naturali. Ai fini scientifici, anche fenomeni estremi permettono comunque di raccogliere dati per studiare al meglio questo nuovo fenomeno e per valutare le future strategie di conservazione della specie.  Da qui la scelta di non intralciare il naturale corso degli eventi, trasferendo le uova in altri siti o in condizioni controllate”.

Redazione

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