Troppe le aggressioni, anche verbali, al personale sanitario che a volte è restio anche a denunciare. Per la prevenzione delle aggressioni e tutela del personale la Struttura semplice dipartimentale Servizio di Prevenzione e Protezione dell'Asl, diretta da Fabio Caocci ha già attuato un progetto di ampio respiro e sta lavorando al passo successivo: la possibilità di avere la domiciliazione legale presso l'Asl2 per quei lavoratori che denunciano e la costituzione di parte civile dell'azienda.
I casi delle aggressioni ai lavoratori della sanità in particolare quelli ospedalieri, purtroppo è diffuso anche sul nostro territorio. Nel 2022 le aggressioni sono state 55 e circa 70 nel 2023.
"Stiamo lavorando con gli studi legali – spiega Caocci – perché ci sia possibilità di avere la domiciliazione legale presso l'Asl, un servizio che al lavoratore costerebbe. Inoltre, come hanno fatto già altre Asl, il secondo passo è la costituzione di parte civile dell'azienda in caso di aggressione al personale".
Da circa un anno l'azienda sanitaria ha inoltre varato un progetto a tutela dei propri dipendenti che prevede due fasi, una più operativa quando si verifica un'aggressione ed una di prevenzione.
"In genere il personale più a rischio è quello dei pronto soccorso e della Psichiatria – prosegue Caocci – Per i pronto soccorso del santa Corona e del San Paolo da un anno è attiva una procedura che collega i pronto soccorso direttamente con le forze dell'ordine, tramite un bottone che se premuto evita la telefonata e con intervento pressoché immediato. Uno è collegato con il Comando dei Carabinieri di Albenga per il Santa Corona e quello del San Paolo con la Questura".
L'altro piano sul quale lavora l'Asl2 è quello della prevenzione del conflitto e la formazione del personale nel sottrarsi a provocazioni e aggressioni anche verbali. Spesso i pazienti, ma anche i parenti dei ricoverati, diventano aggressivi per le attese o per le condizioni in cui si trovano. In un particolare stato emotivo si scontrano con personale già molto stressato e anch'esso in uno stato emotivo debole.
"Stiamo facendo corsi periodici sulle modalità per sottrarsi a conflitti e trattare con persone aggressive – prosegue Caocci – tramite personale del Coni e vorremmo riprendere i momenti formativi con i Carabinieri di Albenga e con la Questura di Savona. Abbiamo uno sportello di ascolto che permette di indagare e intercettare le fasi critiche del lavoro, la tenuta psicologica dell'operatore e il rischio burn-out e armonizzare il lavoro dell'accudimento".