Attualità - 24 settembre 2024, 09:34

Presidio a Savona contro il "Ddl Sicurezza", Cgil e Uil: "Norma pericolosa che minaccia i principi fondamentali della nostra democrazia"

Il 25 settembre alle ore 17.30 presso il palazzo della Prefettura

Cgil e Uil, mercoledì 25 settembre alle ore 17:30, organizzano un presidio presso il palazzo della Prefettura in piazza Aurelio Saffi a Savona, a cui hanno aderito numerose associazioni, partiti e sindacati del territorio savonese: Anpi, Arci, Aned, Isrec, Udi, Comitato Savonese Acqua Bene Comune, Psi, Sinistra Italiana, Italia Viva, Il rosso non è il nero, Linea Condivisa, PD, Possibile, Rifondazione Comunista, Italia Cuba, Libera, La Bottega della Solidarietà, Emergency, Casa dei Circoli, Attac Savona, Movimento 5 Stelle, doMani Aps, Azione, Più Europa, Acli, Europa Verde, Federconsumatori SV, Sunia SV, Legambiente, Auser SV, Fermiamo il Mostro e Rete Liguria.

"Giovedì alla Camera è stato approvato il disegno di legge sulla sicurezza, una vergogna che introduce norme pensate e volute per colpire in maniera indiscriminata chi esprime il proprio dissenso verso le scelte compiute dal Governo o chi manifesta per difendere il posto di lavoro e contro le crisi occupazionali, pacificamente ma in modo determinato, prevedendo fino a due anni di carcere per chi effettua queste proteste nelle strade o in altri luoghi pubblici", spiegano i sindacati. 

"In questo modo viene messo in discussione un diritto sindacale, ma non solo: attivisti, studenti, lavoratori saranno tutti nel mirino delle forze politiche governative, che intendono punire chi si oppone o chiede condizioni di vita e di lavoro migliori. Anziché guardare alle migliori pratiche in campo sociale ed economico, si punta allo stato di polizia. Tutto questo è preoccupante ed inaccettabile". 

"Per questi motivi è stato organizzato il presidio di mercoledì 25 settembre, alle ore 17:30, presso la Prefettura di Savona. Non intendiamo rimanere indifferenti a questo nuovo colpo di mano e invitano i cittadini del nostro territorio a partecipare al presidio per difendere un diritto garantito dalla Costituzione e che questo governo, ancora una volta, vuole mettere in discussione", concludono i sindacati.

Redazione