Attualità - 20 settembre 2024, 18:30

Un recupero ambientale che sa di bellezza e sostenibilità: a Varigotti inaugurato il nuovo parco urbano di Punta Crena

Taglio del nastro per il progetto ormai concluso dopo anni di lavoro da parte di molteplici enti. Al centro l'importanza naturalistica dell'area e la sua biodiversità ma anche la sua storia

Un giardino botanico, l'uliveto di colombaie plurisecolari, le preziose testimonianze storico-archeologiche illustrate da pannelli didattici e informativi, due stagni artificiali, un rettilario, e un nuovo Centro Visite.

Si è ufficialmente concluso col taglio del nastro di oggi pomeriggio l'intervento di restauro ambientale che ha portato alla creazione del parco urbano del Promontorio di Punta Crena, in uno dei punti panoramici più accattivanti dell'intera riviera ligure, a dominare il borgo saraceno di Varigotti.

Un progetto che parla anche di sostenibilità e biodiversità per un’area di straordinario valore anche storico con la presenza di resti di epoca bizantina e medievale coi resti di una fortificazione medievale e di un insediamento militare bizantino, un'alta torre difensiva, due bassi fabbricati e un imponente bastione, in origine destinato a cannoniera e oggi suggestivo belvedere.

Ma vi è anche un'importanza naturalistica con una vegetazione tipica della macchia mediterranea con specie rare ed endemiche, in stato di degrado per decenni. Nel giardino botanico si possono scoprire specie di piante rare e meritevoli di tutela, alcune delle quali naturalmente presenti nell’area, altre messe a dimora per arricchire il patrimonio di biodiversità di questi luoghi. Su prenotazione è possibile anche visitare un rettilario, realizzato con la supervisione scientifica del Centro Emys di Albenga e dedicato alla reintroduzione della rarissima Lucertola Ocellata, presente solo nella Liguria di Ponente e in alcune zone della Spagna, della costa mediterranea della Francia e del Nord Africa. Due stagni artificiali per gli anfibi accolgono invece due specie rare da proteggere, tipiche di questa zona: la Raganella mediterranea e il Pelodite punteggiato.

Ad illustrare tutto ciò pannelli didattici e informativi dove sono riportate le caratteristiche storiche e archeologiche, naturalistiche, botaniche e faunistiche del Parco e forniscono preziose indicazioni comportamentali. È pure possibile partecipare ad attività di educazione ambientale condotte dal "Gruppo Guide del Promontorio", composto da qualificate guide ambientali escursionistiche, guide turistiche e operatori di educazione ambientale. Per la corretta gestione e tutela, il parco urbano è dotato di recinzioni e staccionate per la delimitazione e messa in sicurezza dell’area e può essere visitato seguendo il percorso indicato. Presenti anche sistemi di illuminazione e videosorveglianza. 

Il percorso pedonale per salire al Parco Promontorio di Varigotti parte dal centro storico costiero e si snoda lungo un breve sentiero ad anello attraverso l’antico uliveto di colombaie plurisecolari, rilevante testimonianza storica e paesaggistica con i suoi tipici terrazzamenti sostenuti dai muretti a secco. Sulla sommità del pianoro, nei pressi della torre di avvistamento, all’interno di una delle costruzioni risalente al XVI secolo, il nuovo Centro Visite accoglie i visitatori con un piccolo spazio espositivo, guide e materiale informativo. 

"Con le sue eccezionali valenze paesaggistiche e naturalistiche, ma anche archeologicomonumentali, il Promontorio di Varigotti è un luogo simbolo del nostro territorio, in cui si riconosce l’intera comunità finalese - ha commentato Angelo Berlangieri, sindaco di Finale Ligure. - Grazie all’impegno corale e collettivo di tante realtà locali per la valorizzazione e la tutela di questo luogo e al prezioso supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, con costanti interventi di pulizia e messa in sicurezza e l’introduzione di nuovi elementi di attrattività, oggi turisti e residenti possono venire a visitare il nuovo Parco in modo sempre più facile, consapevole e rispettoso".

Il tutto grazie al finanziamento della Soprintendenza (proprietaria dell’area) e del Comune di Finale col contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo: "La cura dell’ambiente riguarda un’idea di prosperità e salute che tenga in equilibrio il sistema socio-economico e gli ecosistemi naturali che lo sostengono. Con l’ideazione del bando ‘Restauro Ambientale Sostenibile’, il primo interamente dedicato alla tutela ambientale, abbiamo dato il via al sostegno di progetti che pongono al centro la sostenibilità ambientale e la sfida climatica (intesa in ogni sua dimensione naturale ed antropica) trovando la propria forza nella partecipazione delle comunità - ha dichiarato Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo. - Il progetto che inauguriamo oggi ha l’obiettivo di tutelare il capitale naturale del territorio e allo stesso tempo di contribuire alla diffusione di una coscienza ambientale attiva, alimentando la partecipazione reale e attiva dei cittadini. Ciò è fondamentale per garantire qualità e sostenibilità dei progetti e dei luoghi".

"Il promontorio di Varigotti è oggetto di tutela paesaggistica dal 1953 e di tutela archeologica a partire dal 1960. Subito dopo è iniziata una lunga procedura di acquisizioni alla proprietà pubblica della sommità attraverso espropri, per comprendere l’insieme di importanti testimonianze archeologiche e monumentali, dalle fortificazioni bizantine sino a quelle tardomedievali e di età moderna: questa si è conclusa nel 1982 - ha aggiunto il Soprintendente, Federico Barello -. Importanti campagne di scavi sono state poi condotte dalla Soprintendenza nel 1993-1994, nel 2003 e ancora nel 2023-2024, mentre nel 2021 è stata restaurata la Torre cinquecentesca. È dunque di estrema importanza essere arrivati, attraverso la sottoscrizione di protocolli d’intesa con il Comune e grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, alla piena valorizzazione dell’area. Ringrazio tutti i soggetti che si sono adoperati per questo obiettivo e che continueranno ad adoperarsi nel futuro".

Per la gestione dell’area è stata stipulata una convenzione che coinvolge l’Associazione Varigotti Insieme, il Gruppo Guide Naturalistiche e il Museo Diffuso (MUDIF), con le competenze quindi della sezione finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri. 

 

*in allegato le foto dell'inaugurazione e alcune della zona scattate da Carlo Lovisolo