Attualità - 17 settembre 2024, 11:40

Autisti-controllori, lettera al Sindaco Russo e al presidente di Tpl Linea Franceri: "Da troppo tempo il personale sostiene la baracca"

L'rsu aziendale: "Non vogliamo essere la voce aziendale che può essere sacrificata a costo zero, troppo facile fare impresa in questa maniera"

"Le organizzazioni sindacali e i lavoratori della società Tpl Linea Savona, hanno necessità di dire la loro riguardo le ultime iniziative aziendali".

Inizia così la lettera aperta inviata dall'rsu aziendale al sindaco di Savona Marco Russo e al direttore di Tpl Vincenzo Franceri. Al centro il tema legato agli autisti-controllori che, su disposizione dell'azienda, dovranno controllare, quando i passeggeri saranno in salita sull'autobus, la presenza o meno del titolo di viaggio.

"Questo per sgombrare il campo da ogni strumentalizzazione o da comuni fraintendimenti. Abbiamo lottato per anni, ultimamente anche durante la sua amministrazione Signor Sindaco, per dare un futuro alla nostra azienda e adesso? Questo nuovo cda, questo nuovo dg, lo sanno cosa stanno gestendo? - dicono nella missiva - Come autisti abbiamo sempre messo cuore, anima e soprattutto la faccia nel nostro lavoro, perché in fin dei conti quando guidiamo un bus siamo anche il volto della azienda. Nell’esercitare la nostra mansione abbiamo sempre messo professionalità, andando anche spesso a gestire e sopportare le  criticità aziendali, (mezzi vecchi con problemi, straordinario per continuare a erogare il servizio, pause di recupero tra le corse non fatte, come tanti riposi), questo perseguendo un senso di dovere nei confronti dell’utenza, indipendentemente dalla destinazione che quest’ultimi devono raggiungere, che essa sia lavoro, scuola, spiaggia".

"Siamo i primi a essere infastiditi dagli evasori del biglietto, ma questo non giustifica la messa in discussione di ciò che chiediamo alla parte datoriale, continua a mancare un piano industriale serio che pianifichi questi 10 anni, manca un progetto, una organizzazione di un sistema funzionale di pagamento, si continuano a vedere i responsabili dei gravi problemi aziendali saldi al proprio posto - puntualizzano dall'rsu - Si continua ad avere una pesante mancanza di autisti e nelle officine, si assume del personale interinale a tempo determinato con stipendi da fame e si ritorna a parlare di esternalizzazioni, cioè di speculazione. La struttura interna invece cresce, con discutibili selezioni per assegnare posti amministrativi, quando servirebbero autisti  meccanici e lavatori".

"Tutto questo sommato alla mancanza di relazioni sindacali corrette ci fa pensare che solo ricominciando la lotta si possano difendere dignitose condizioni di lavoro. Tpl linea necessita di investimenti, funzionalità per i lavoratori e per l’utenza - concludono - Non vogliamo essere la voce aziendale che può essere sacrificata a costo zero, troppo facile fare impresa in questa maniera. È da troppo tempo che il personale sostiene la baracca, oggi si chiede addirittura ai conducenti di aggiungere una nuova mansione che non tiene conto della persona e della sicurezza".