Agricoltura - 17 settembre 2024, 09:51

Danni alluvione, parole infuocate in consiglio ad Albenga ma unanime la richiesta dello stato di calamità. Il sindaco: "Serve il supporto dell'esercito"

Il parlamentino ingauno ha discusso l’emergenza del 5 settembre provocata dai danni del maltempo, tra scontri accesi e l’approvazione dello stato di calamità naturale

Il Consiglio Comunale di Albenga ha affrontato il tema dei danni all'agricoltura

L’obiettivo unitario del Consiglio comunale riunitosi ieri sera, 16 settembre, era certamente quello di far fronte comune per gestire questo difficile momento che il territorio ingauno si trova a vivere in seguito all’alluvione del 5 settembre scorso. Si parla di almeno 150 aziende agricole che hanno perso le produzioni e subito danni alle strutture, oltre ai cittadini che si sono ritrovati con l’acqua in casa, negli scantinati e nei garage, portando via e distruggendo i loro beni. Uno scenario da pelle d’oca.

Far fronte comune: era questo l'intento, dopo una riunione dei capigruppo svoltasi il 12 settembre scorso e un testo condiviso tra maggioranza e minoranza che, in sede consiliare, doveva essere deliberato per procedere con la richiesta di stato di calamità naturale e dell’intervento dell’esercito per la rimozione urgente del materiale depositato nell’alveo dei canali. Fortunatamente, la delibera è stata votata all’unanimità, ma non senza un’accesa discussione. E sono volate parole pesanti. Dalle fila della minoranza, è arrivata l’accusa di “irresponsabilità” nei confronti dell’Amministrazione degli ultimi 10 anni; in risposta, la maggioranza ha usato termini come “arrogante, ignorante, infantile”.

Ad illustrare la delibera è stato il sindaco Riccardo Tomatis, che ha affermato: “Eventi calamitosi come quelli verificatisi sono di un’eccezionalità unica. In poche ore è caduta una quantità d’acqua incredibile, tanto che, oltre alle realtà che hanno subito danni a causa dell’alluvione, oggi sta emergendo come anche altre aziende stiano perdendo la produzione a causa della quantità d’acqua che ha determinato fenomeni di marcescenza delle piantine. Come Amministrazione, in questi anni abbiamo investito molto nelle opere di manutenzione di rii e canali. Nel 2022, oltre 400 mila euro e nel 2023 oltre 300 mila, perché sappiamo che la manutenzione è fondamentale, ma non possiamo ridurre tutto a questo. La Piana di Albenga ha bisogno di interventi importanti su tutta la rete di rii e canali". 

"Bisogna - ha proseguito il primo cittadino ingauno - che il Governo si renda conto che Albenga è il motore dell’economia agricola della Liguria e, in parte, anche d’Italia. Pertanto, bisogna investire sul nostro territorio con interventi da milioni di euro che certamente un Comune da solo non può sostenere. Come Comune, dopo l’evento del 5 settembre, siamo intervenuti subito con interventi di somma urgenza. A chi chiede perché non abbiamo fatto quelle lavorazioni prima, vorrei spiegare che, purtroppo, per effettuare un intervento in regime ordinario servono studi idraulici che impongono che vengano seguiti determinati parametri. Se volessimo intervenire sul Carenda, ad esempio, non potremmo effettuare una lavorazione che non comporti l’adeguamento dell’alveo, allargandone in maniera significativa la sezione con scavi e lavori molto onerosi. Purtroppo il Comune non ha sufficienti risorse e, grazie ai nostri uffici, stiamo cercando di reperire tutti i fondi possibili, ma ci risulta che non ci siano stati altri bandi PSR dopo quelli a cui abbiamo partecipato". 

Tomatis ha aggiunto: "Continueremo ad adoperarci, come abbiamo già fatto per rio Fasceo e Carendetta, per raggiungere questo obiettivo, ma nel frattempo, con il documento che andremo ad approvare oggi, chiediamo due cose: la dichiarazione dello stato di calamità naturale e di emergenza regionale; il supporto dell’esercito affinché intervenga per il ripristino dei danni agli argini e la rimozione del materiale accumulato nell’alveo dei canali".

Iniziata la discussione, si accendono gli animi. La minoranza ha espresso una posizione favorevole alla collaborazione, non perché apprezzi il lavoro svolto dall’attuale amministrazione, ma perché "ritiene giusto lavorare insieme per il bene dei cittadini". Ha criticato aspramente, parlando di “fallimento dell’attuale amministrazione”, sostenendo che, nonostante siano passati dieci anni, le problematiche e le richieste rimangono le stesse. A suo dire, quasi nulla è stato fatto per attuare progetti concreti o richiedere finanziamenti regionali, rimanendo fermi a un decennio fa, con un territorio già allora segnato dalle stesse criticità attuali.

Il consigliere Nicola Podio, in particolare, supportato da tutti i consiglieri di minoranza, Diego Distilo, Guido Lugani, Ginetta Perrone e Roberto Tomatis, ha sottolineato la gravissima carenza di strutture adeguate per la gestione delle acque, osservando come l’agricoltura albenganese sia cambiata e come il clima attuale richieda nuove soluzioni. "Ora ci ritroviamo con aziende che non riusciranno a riaprire", ha detto, definendo la situazione un dramma, con problemi che si accumulano a causa dell’inerzia amministrativa. “Alcune risorse potevano essere spese diversamente, per la messa in sicurezza del territorio e per arginare certe problematiche, ma non è stato fatto. Se non ci crediamo noi, non si può pretendere che lo facciano gli altri”, ha affermato Podio, ribadendo la necessità di supportare le aziende colpite e sottolineando l’importanza di presentare progetti concreti, cosa che, a suo parere, non è stata fatta.

I consiglieri di minoranza hanno anche sottolineato come una corretta manutenzione ordinaria avrebbe potuto ridurre i danni, chiedendo con forza interventi periodici per la pulizia di fossati, rii e canali. "Ci troverete sempre d’accordo nel richiedere interventi straordinari, ma prima di tutto fate l’ordinario".

La risposta della maggioranza si può sintetizzare nelle parole del consigliere con delega all’Agricoltura, Giorgio Cangiano, ex sindaco e promotore del percorso per la messa in sicurezza idraulica di Rio Fasceo e Carendetta, tema che ha continuato a seguire anche durante l’amministrazione Tomatis. "È grave dire che non abbiamo voluto mettere in sicurezza il territorio, vuol dire non riconoscere ciò che abbiamo fatto insieme alle associazioni agricole, con le quali abbiamo sempre collaborato. In questi 10 anni, purtroppo, la Regione non ha investito né ha risposto alle richieste del territorio, e sentire polemiche oggi su questo tema è molto grave". Cangiano ha inoltre criticato chi accusa l’amministrazione di aver investito nel rifacimento degli asfalti piuttosto che in altri interventi: "È facile criticare chi amministra, soprattutto quando non si è più stati coinvolti da molto tempo. Durante la riunione dei capigruppo avevamo chiesto di evitare polemiche sterili che rischiano di allontanare risorse dal nostro territorio. Dobbiamo avere il coraggio di unirci e chiedere maggiori risorse, indipendentemente da chi sarà in Regione domani."

Nonostante la discussione accesa, la delibera è stata comunque approvata all’unanimità.

Altri tre punti nell’ordine del giorno della seduta consiliare: la ratifica della delibera della Giunta Comunale n. 330 del 05.09.2024 avente ad oggetto "Variazione al Bilancio di Previsione 2024/2026"; l’approvazione del Bilancio Consolidato Anno 2023; e la convenzione tra il Comune di Albenga e ASL2, Azienda Sociosanitaria Ligure, per la gestione delle attività di cui alla L.R. 23/2000 e ss.mm.ii. per l’utilizzo dei locali siti in Regione "Enesi", sede del canile-gattile municipale.

I punti sono stati dati per letti e sono stati votati dai consiglieri di maggioranza.

A termine del Consiglio comunale, è intervenuto l’ingegner Marco Paterniti, portavoce degli abitanti e proprietari dei terreni di Campochiesa, nella zona del Rio Fasceo: “Ringrazio innanzitutto l’Amministrazione che mi ha sempre ascoltato e ricevuto. Sono venuto in Consiglio comunale invece che chiedere un appuntamento con il sindaco, con il quale ci confrontiamo frequentemente, perché vorrei che questo fosse un impegno di tutti. Sicuramente l’intervento su Rio Fasceo e Carendetta è importantissimo, ma non dobbiamo permettere che sia vanificato. È necessario, infatti, provvedere alla messa in sicurezza anche di altri tratti, mi riferisco in particolare ai primi 100 metri circa di Rio Carenda. Dobbiamo lavorare per reperire i finanziamenti ed effettuare anche questa lavorazione e altre in alcuni punti critici della zona, altrimenti il problema degli allagamenti non sarà risolto”.

Maria Gramaglia