“L’approvazione della norma sulla cannabis light, contenuta nell'articolo 18 del ddl sicurezza, da parte dell'Aula della Camera, significa che le richieste di un intero comparto vengano deliberatamente ignorate. Risultato? Il settore ora rischia letteralmente di sparire”.
Sono Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente e delegato confederale di Coldiretti Liguria, a commentare le scelte del Governo esprimendo la posizione di Coldiretti dopo aver appoggiato il ricorso al Tar sull’uso del cannabidiolo. Un’opposizione, questa, a difesa delle aziende che hanno investito nel settore e che ora sono costrette ad assistere all’equiparazione della cannabis light a quella non light, rischiano di perdere quanto costruito in questi anni.
Aggiungono Boeri e Rivarossa: “L’approvazione che arriva dalla Camera danneggia pesantemente le aziende agricole, visto che tra le modifiche introdotte, in particolare, c’è quella del divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa (Cannabis sativa L.), anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli olii da esse derivati”.
L’infiorescenza della canapa rappresenta di fatto una parte fondamentale del valore aggiunto della pianta, e vietarne la raccolta e l’essicazione rischia di far crollare un intero settore dove sono impegnati tanti giovani agricoltori. Conclude Boeri: “In aggiunta a tutto ciò, il tempismo è terribile: proprio in questo periodo i produttori si stanno preparando alla raccolta, una raccolta frutto del lavoro di un’intera lunga stagione che ora rischia di vedere i propri sforzi vanificati”.
Coldiretti aveva espresso più volte la necessità di tutele per gli agricoltori che producono canapa in piena legalità, come pure riconosciuto dalla normativa europea, anche per rispondere a mercati come quelli della nutriceutica, della cosmetica, dell’industria o dell’arredo.