Sono eventi non del tutto positivi, per l’Osservatorio Savonese Animalista (OSA), le cinque nidificazioni di tartarughe Caretta caretta, avvenute per la prima volta sulle spiagge savonesi; sono infatti dovute al progressivo spostamento a nord dell’areale di questi animali a causa del riscaldamento del mare, a suo volta creato dal riscaldamento globale della terra.
"Con una temperatura del nido non superiore a 28 gradi rischiano di nascere in maggioranza maschi, come forse sono i 107 nati recentemente a Laigueglia e, a maggior ragione per il ridursi delle temperature, per quelli che sgusceranno tra poco ad Alassio - spiegano dall'Osservatorio -; niente o poche femmine quindi (servono temperature d’incubazione sopra i 30 gradi) e minore o nulla efficacia si avrà per la conservazione della specie. Quest’anno in Italia vi sono state finora circa 400 nidificazioni (240 nel 2022), progressivamente decrescenti da sud a nord, mentre qualche decina di episodi sono avvenuti anche sulle coste spagnole e francesi".
L’accoglienza da parte di residenti, turisti ed autorità è stata finora molto buona ma OSA è preoccupato dall’incremento delle temperature medie "e quindi dal fatto che, di anno in anno, le nidificazioni si intensificheranno occupando sempre maggiori porzioni di spiagge e quindi con possibili conflitti con stabilimenti balneari e turisti", come spiega nella sua nota l'associazione.
Per favorire una coesistenza rispettosa, il pensiero di OSA è quello che "siano utili le iniziative di informazione, conoscenza ed istruzioni già avviate in riviera da enti scientifici, associazioni e comuni locali, sperando che si riescano ad evitare le vicissitudini di gabbiani reali, cinghiali, caprioli, orsi e lupi, inizialmente amati e poi temuti, odiati e uccisi".
"Circa il futuro delle tartarughine, OSA ricorda che centinaia di tartarughe e cetacei muoiono ogni anno nel Santuario Pelagos annegando nelle reti perdute o abbandonate o della pesca professionale, nonché di inquinamento e plastica, senza che nessuna norma di protezione del santuario sia stata finora fatta, né dallo stato né dalla regione Liguria" chiosano dall'Osservatorio Savonese.