Regione - 14 settembre 2024, 10:00

Si apre la stagione venatoria, Osa: "La Regione ignora la siccità"

Cala secondo l'Osservatorio la presenza dei cacciatori, nel savonese in 20 anni da 6846 a 3046

"Si apre domani la stagione venatoria con un calendario regionale che, come sempre, vede la fauna solo attraverso il mirino dei cacciatori ed ignora l’eccezionale siccità di questa estate, che avrebbe dovuto far posticipare l’apertura generale, per dare agli animali selvatici la possibilità di riprendersi; infatti l’articolo 19 della legge sulla caccia consente alle regioni di vietarla al verificarsi di 'sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche', come le attuali".

Queste le parole dell'Osservatorio Savonese Animalista (OSA), che sottolinea inoltre "che gli alberi hanno ancora un folto fogliame e la visibilità nei boschi è di poche decine di metri, in cui saranno presenti anche escursionisti, biker e cercatori di funghi. Dalle 6,15 (è ancora notte) alle 19,15 (è quasi notte!), i cacciatori potranno sparare, tre giorni alla settimana (a loro scelta per la fauna migratoria), esclusi martedì e venerdì, a lepri, conigli selvatici, quaglie, starne, pernici rosse, fagiani, germani reali, gallinelle d’acqua, folaghe, alzavole, codoni, fischioni, mestoloni, marzaiole, canapiglie, frullini, beccaccini, cornacchie, gazze e ghiandaie, merli, colombacci e tordi bottaccio, gli ultimi tre per cinque giorni la settimana; e dal 1° ottobre si aggiungeranno altri bersagli: allodole, beccacce, tordi sassello, cesene, porciglioni, fagiani di monte maschi, volpi".

"Il numero giornaliero di prede varia, secondo la specie, da un capo (fagiano di monte, volpe) a venti (cornacchie, gazze, ghiandaie), mentre quello stagionale va da otto (lepre, pernice rossa) a cinquanta (allodola): numeri altissimi, da vera strage di poveri animali. OSA ricorda che, per fortuna, il numero dei cacciatori – sostenuti dalla potente industria delle armi - sta rapidamente diminuendo e così il loro peso “politico”, anche se i “politici” non se ne sono ancora accorti: in vent’anni, dal 2002 al 2022 si sono più che dimezzati, passando in Liguria da 27.476 (Savona 6.846) a 12.019 (Savona 3.046); e nel 2024 sono sicuramente di meno" concludono da Osa.

Comunicato Stampa