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Sanità | 12 settembre 2024, 18:23

Riaprono le sale operatorie dell'ospedale di Cairo, i primi interventi dall'8 ottobre

Si inizierà con le sedute nella giornata di martedì per ampliare successivamente l'attività operatoria a due due giornate a settimana

Riaprono le sale operatorie dell'ospedale di Cairo, i primi interventi dall'8 ottobre

I primi interventi a partire da martedì 8 ottobre e dalla prossima settimana l'Asl inizierà a chiamare i primi pazienti in lista d'attesa. Saranno interventi in day hospital quelli che riprenderanno nelle due sale operatorie dell'ospedale di Cairo Montenotte, per chirurgia della mano, chirurgia generale, plastica e dermatologica.

Una soluzione a cui l'Asl lavora dall'inizio dell'anno e che permetterà di sfoltire le liste d'attesa che per alcuni interventi, come le ernie, sono ferme al 2020, quando le due sale operatorie di Cairo erano state chiuse per il covid.

"Ringrazio tutto il personale che ha collaborato - spiega il direttore generale dell'Asl2 Michele Orlando - A inizio anno avevamo fatto un sopralluogo e avevamo deciso  di riapre le sale. La riattivazione ha richiesto tempo, perché erano inattive da anni".

"Le sale operatorie sono un ambiente delicato - spiega Luca Garra guida del Dipartimento Tecnico Sanitario dell'Asl - e il ripristino igienico sanitario ha richiesto tempo. Abbiamo definito un giorno di interventi alla settimana, il martedì, e sarà sempre presente un anestesista da Savona". 

L'attività riguarderà le due sale, una sarà dedicata all'attività chirurgica generale, per una media stimata di 5-6 interventi di chirurgia generale (in particolare ernie) e 16 interventi di chirurgia dermatologica. Nel complesso una media di 22 interventi a  settimana, per un totale  circa una un centinaio al mese che andranno a coprire le quatto liste d'attesa (chirurgia generale, chirurgia della mano, dermatologica e plastica).

Dopo un mese, in seguito ad un monitoraggio, l'Asl prevede di attivare le sale per due giorni a settimana e incrementare ulteriormente l'attività operatoria e smaltire quegli interventi che vedono pazienti in lista d'attesa dal 2020.

Nel caso in cui si rendesse necessario il ricovero del paziente l'Asl ha attivato due letti al San Paolo, dove verrebbe eventualmente trasferita la persona sottoposta ad intervento.

Nel frattempo a Cairo Montenotte proseguono i lavori pee la casa di Comunità e entro l'anno è attesa la nuova Tac, che con la disponibilità di un anestesista sarà operativa anche per l'esame diagnostico con contrasto.

La riattivazione delle sale operatorie è possibile grazie al reperimento di anestesisti, con alcune convenzioni dell'Asl, l'ultima con Villa Scassi. "La situazione degli anestesisti , che due anni fa era critica, oggi è migliorata – prosegue Garra  - e sono state attratte nuovi professionisti mentre prima ne mancavano circa il 30%".  

"Ringrazio il personale dell'ospedale di Cairo - afferma Luca Corti, direttore del Distretto delle Bormide - che in questi anni ha tenuto sotto monitoraggio costante le attrezzature dele sale operatorie, che si sono mantenute in ottimo stato anche se con qualche piccola riparazione da fare". Ringraziamenti a tutto il personale che si è impegnato sul progetto, in particolare al dottor Iuri Dotta e alla dottoressa Manola Dubuorgel, da parte del direttore generla e di Monica Cirone.

La riapertura delle sale operatorie rappresenta il frutto di un investimento complessivo di 2,5 milioni di euro, ed è un’altra attività che trova collocazione nell’Ospedale San Giuseppe di Cairo, come già l’Ospedale di Comunità, il Punto di Primo Intervento (P.P.I.), le Attività Riabilitative Levante (che comprendono la sala Nirvana), i Poliambulatori e numerosi altri servizi.

Elena Romanato

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