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Attualità | 12 settembre 2024, 12:57

L’albenganese Ilaria Ghinka Bonanni terza classificata al Campionato di Arti Performative con un monologo sull’autismo

La giovane ha voluto parlare di questa speciale condizione che la interessa direttamente, spiegando il suo percorso di rinascita. Allieva di Mario Mesiano, da anni studia recitazione

L’albenganese Ilaria Ghinka Bonanni terza classificata al Performer Cup Italy con un monologo sull’autismo

Una storia di rinascita, talento e coraggio quella dell'albenganese Ilaria Ghinka Bonanni, 27 anni, che ha conquistato la medaglia di bronzo a Roma, ai Campionati Italiani di Arti Circensi e Performative, la Performer Cup Italy. Con un monologo inedito sull’autismo, Ilaria ha incantato il pubblico e la giuria, conquistando un posto per la competizione europea. Al suo fianco, come sempre, l'attore Mario Mesiano, il suo “secondo papà”, che l’ha sostenuta lungo il suo percorso artistico e umano.

Ilaria ha scelto di raccontare la sua storia a Savonanews, quella di una ragazza che ha vissuto per anni senza conoscere pienamente la sua identità. "Fino all’età di vent’anni non sapevo chi ero – confessa -. Poi ho scoperto di essere autistica. Non una diagnosi, non una malattia, ma una diversità che ancora oggi è poco conosciuta e accettata. Sono stata spesso incompresa e derisa. Ma una volta acquisita consapevolezza, ho iniziato a lavorare su me stessa e piano piano le cose sono cambiate".

La scoperta dell’autismo non è stata un limite per Ilaria, bensì una chiave di svolta. Ha intrapreso un lungo percorso di crescita personale, cercando di dare voce alle sue passioni. Ha iniziato a frequentare corsi di canto e recitazione, trovando nell’arte un potente strumento di espressione. Grazie al progetto "Gli Orchestrabili", finanziato dall'Unione Europea e pensato per giovani con disabilità, Ilaria ha avuto la possibilità di scrivere e interpretare brani musicali che riflettono la sua esperienza.

"La mia insegnante di canto, Chantalle Allomello,  mi ha fatto conoscere il Campionato Performer Cup Italy - sottolinea Ilaria -. Grazie al suo supporto, sono riuscita a classificarmi decima nella competizione di canto e anche per questa categoria parteciperò agli Europei".

Un ruolo fondamentale nel suo cammino l'hanno avuto i corsi di teatro seguiti con Mario Mesiano e Giorgio Caprile, due maestri che l’hanno aiutata a tirare fuori la sua grinta e a riscoprire la gioia di vivere. "La società spesso ti costringe a chiuderti, se non rispetti i suoi standard - spiega Ilaria -. Ma la vera rinascita avviene quando impari ad accettarti per ciò che sei e inizi a condividere la tua storia. Adesso, il mio obiettivo è quello di parlare dell'autismo e di aiutare i giovani a comprendersi, a non avere paura di essere diversi".

Il monologo di Ilaria, scritto di suo pugno, è un racconto intenso e sincero della sua esperienza con l’autismo. Un testo che ha toccato profondamente il pubblico, tanto da portarla a vincere il primo posto nelle semifinali nazionali e, infine, a conquistare il bronzo alle finali. Ora, Ilaria si prepara a volare agli europei, portando con sé la sua forza e la sua storia.

"Un super grazie va al mio maestro Mario - dice Ilaria - per avermi sostenuto come sempre, aiutandomi a preparare e a interpretare questo monologo. È stato un percorso impegnativo, ma lo abbiamo fatto insieme, e non avrei potuto farcela senza di lui. Gli voglio un bene immenso".

Anche Mario Mesiano ha parole di profondo affetto e stima per la sua amica e allieva: "Ilaria è una ragazza straordinaria. Ha fatto un percorso incredibile con me e Giorgio, superando tanti ostacoli. Ora è impegnata a parlare di autismo nelle scuole ed è fantastica nel farlo. Il suo monologo è stato molto toccante e merita tutto il successo che ha ottenuto. Sono sicuro che agli europei sarà semplicemente sé stessa e questo basterà per brillare".

La storia di Ilaria Ghinka Bonanni è un esempio di come l’arte possa diventare uno strumento potente di rinascita e consapevolezza e di come, con il supporto giusto e la forza interiore, si possa arrivare lontano, anche oltre i propri sogni.

Maria Gramaglia

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