Savona - 05 settembre 2024, 08:00

Bancarotta fraudolenta, condannato a 7 anni e 9 mesi l'imprenditore savonese Federico Botta

Per un'azienda dovrà risarcire (insieme ad altri 4 condannati) 1 milione di euro. Assolti Coco, Gallotti, Molinari e Botasso

7 anni e 9 mesi e interdizione dai pubblici uffici. Questa la condanna in primo grado del Collegio del Tribunale di Savona, presieduto dal presidente il giudice Franco Greco con a latere Francesco Giannone e Matteo Pistone, nei confronti dell'imprenditore savonese Federico Botta.

Botta era imputato per quattro bancarotte fraudolente distrattive, documentali e improprie per 4 diverse società, vari reati fiscali e un autoriciclaggio (è stato assolto per alcuni capi d'imputazione relative all'impresa Max Animazione). Il Pubblico Ministero Massimiliano Bolla per lui aveva chiesto 12 anni e 9 mesi.

Sono stati condannati inoltre a due anni Giuseppe Ambrogio, Massimo Cometto, Rosa Angelica Diaz Malasquez e Sri Sudaryani, assolti con formula dubitativa Massimiliano Coco, Valentina Gallotti e Mirko Molinari.

Assolto con formula dubitativa anche l'avvocato Paolo Botasso in merito ad un altro filone dell'inchiesta.

Botta, difesi dagli avvocati Pietro Bogliolo e Andrea Vernazza, dovrà risarcire con la provvisionale in sede civile un milione di euro alla ditta Arvisa (insieme agli altri condannati), 700mila alla Max Animazione, 250mila alla JoBio e 100mila euro alla C.A.  Service (tutte si erano costituite parte civile nel processo, difese dai legali Mauro Mazza e Mario Noberasco).

L'imprenditore Botta era stato arrestato nel maggio del 2019 dopo un'accurata indagine della guardia di finanza di Savona.

Secondo quanto appurato dalle fiamme gialle sarebbero stati sottratti al fisco e distratto beni per circa 5 milioni di euro.

Inoltre sarebbero stati effettuati altri sequestri su richiesta della Procura.