Attualità - 29 agosto 2024, 10:45

Parchi eolici, su 16 progetti 14 nel savonese. Il Coordinamento del Monte Cerchio: "Si configura un vero e proprio assalto al territorio"

L'elenco delle progettazioni. "Qualcuno ha pensato a coinvolgere le comunità locali? A creare consapevolezza, maturare soluzioni condivise, promuovere una cultura democratica e responsabile dell’uso del suolo, degli ecosistemi e della biodiversità?"

Su 16 progetti per la realizzazione di parchi eolici in Liguria 14 sarebbero in provincia di Savona.

A lanciare l'allarme le associazioni locali che fanno parte del Coordinamento del Monte Cerchio da subito in prima linea per contrastare la progettazione prevista nei comuni di Cairo Montenotte, Cengio e Saliceto.

"Non sono passati che poco più di sei mesi, da quando un nuovo progetto di impianto eolico al confine fra Liguria e Piemonte dal nome di “Monte Cerchio”, ha fatto improvvisamente la sua comparsa nel sito Internet del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, senza che nessuna informazione in merito venisse notificata agli enti locali che rappresentano la popolazione sul territorio. Ne è conseguito un notevole lavoro di approfondimento, da parte di gruppi di cittadini, amministratori e associazioni, interessati a partecipare ed essere coinvolti nel processo di promozione di un modello di sviluppo destinato a produrre un impatto significativo sulla qualità della vita dei luoghi. Ne è nato un coordinamento, firmatario di questo e di alcuni precedenti comunicati stampa. Infatti, sono bastate analisi sommarie della documentazione, per rendersi conto di un approccio totalmente approssimativo, imprecisioni e inesattezze nemmeno troppo nascoste, quando non evidenti errori di valutazione o numerose omissioni. Una situazione ambigua, preoccupante e sospetta, che richiedeva di essere portata all’attenzione dell’opinione pubblica - spiegano dal coordinamento - Già è possibile tracciare un bilancio delle conoscenze acquisite nell’esperienza degli ultimi sei mesi: Monte Cerchio, purtroppo, era solo l’inizio. Era l’inizio di quello che si configura – senza mezzi termini – come un vero e proprio assalto al territorio. In nome di una corsa agli incentivi e ai finanziamenti erogati per le politiche green, infatti, si sono moltiplicate proposte che in alcuni casi di verde parrebbero non avere niente, qualora prevedano la perdita di ecosistemi e/o insistano su aree da tutelare a livello idrogeologico, ambientale e naturalistico, paesaggistico, storico e artistico. Come è dimostrato, nei dettagli, dall’esame tecnico e specialistico dei progetti del genere presentato. Già, perché non si tratta più di un solo progetto: ogni giorno, nuove richieste di realizzazione spuntano come funghi e coinvolgono l’intera regione".

"Hanno visto, infatti, un incremento esponenziale gli impianti che, via via, sono stati sottoposti alla Valutazione di Impatto Ambientale. Le modalità sono simili, talvolta hanno tratti in comune e, addirittura, diventano sovrapponibili e in competizione gli uni con gli altri. Una giungla inestricabile, che un ritardo normativo ha in parte favorito. Il pericolo – concreto – che lo sfruttamento spinto delle risorse territoriali locali possa assumere i contorni di un approccio mordi-e-fuggi nell’impotenza generale. Perché qualcuno ha deciso che i tempi devono essere ridotti, la semplificazione di procedure e autorizzazioni ha il compito di non ostacolare l’iniziativa imprenditoriale del settore: insomma, è il momento di correre. Anche se è più facile inciampare - continuano - Per esempio, qualcuno ha pensato a coinvolgere le comunità locali? A creare consapevolezza, maturare soluzioni condivise, promuovere una cultura democratica e responsabile dell’uso del suolo, degli ecosistemi e della biodiversità? Valori che sono collettivi e che anche la Costituzione protegge, nell’interesse delle future generazioni. No, non ci hanno pensato. In questo contesto, hanno buon gioco anche gli speculatori che, eventualmente e a vario titolo, intendessero approfittarne".

Le associazioni locali che fanno parte del Coordinamento del Monte Cerchio hanno quindi elencato tutti e 16 i progetti previsti sul territorio ligure.

"Non solo Monte Cerchio, numerosi progetti nell’intera Liguria:

• Bric Cian de Vache’ – Albisola Superiore e Stella: 31 megawatt di potenza complessiva, 5 aerogeneratori

• Bric Dei Mori – Cairo Montenotte e Pontinvrea: 43,4 megawatt di potenza complessiva, in corso di istruttoria

• Bric Dell’Eremita – Cairo Montenotte e Pontinvrea: 27 megawatt di potenza complessiva, 6 aerogeneratori

• Bric Naso di Gatto / Monte Negino – Albisola Superiore e Savona: 7,4 megawatt di potenza complessiva, 2 aerogeneratori; con variante progettuale in corso d’opera, già autorizzata in precedenza per 4,8 megawatt di potenza complessiva e 3 aerogeneratori

• Bric Schenasso – Castelvecchio di Rocca Barbena ed Erli: 8 megawatt di potenza complessiva, 1 aerogeneratore

• Bric Surite – Altare e Cairo Montenotte: 27 megawatt di potenza complessiva, 6 aerogeneratori

• Camponuovo – Cairo Montenotte: 27 megawatt di potenza complessiva, 6 aerogeneratori • Cravarezza – Altare, Calice Ligure, Mallare e Orco Feglino: 30,1 megawatt di potenza complessiva, 7 aerogeneratori

• Forte Baraccone – Altare e Quiliano: 6 megawatt di potenza complessiva, 4 aerogeneratori • Forte Lodrino – Sassello confine con Pontinvrea: 31 megawatt di potenza complessiva, 5 aerogeneratori

• Imperia, Monti Moro e Guardiabella – Aurigo (Imperia), Borgomaro (IM), Castellaro (IM), Cipressa (IM), Costarainera (IM), Dolcedo (IM), Pietrabruna (IM), Pieve di Teco (IM), Prelà (IM), Rezzo (IM) e San Lorenzo al Mare (IM): 198,4 megawatt di potenza complessiva, 32 aerogeneratori

• Isola del Vento – Isola del Cantone (Genova): 27 megawatt di potenza complessiva, 6 aerogeneratori

• Monte Cerchio – Cairo Montenotte, Cengio e Saliceto: 43,4 megawatt di potenza complessiva, 7 aerogeneratori, altezza sommitale 206 metri e diametro rotore 162 metri, diametro alla base 5 metri; 117.000 metri quadrati di consumo di suolo, corrispondente a 16 campi da calcio; 208.000 metri cubi di scavi; 36 Comuni interessati dall’impatto panoramico del progetto, in Liguria e Piemonte

• Piandelmelo – Cairo Montenotte e Savona: 9 megawatt di potenza complessiva, 3 aerogeneratori

• Piccapietre – Altare e Cairo Montenotte: 22,5 megawatt di potenza complessiva, 5 aerogeneratori

• Strinate – Calice Ligure: 2,7 megawatt di potenza, 1 aerogeneratore

• Surite del Cuculo – Cairo Montenotte confine con Savona: 5 megawatt di potenza complessiva, 2 aerogeneratori".

Redazione