Politica - 28 agosto 2024, 12:11

Simonetti e Cosso (Avs): "Le prossime elezioni regionali rappresentano un punto di svolta"

AVS in questa fase è impegnata nella stesura del programma di lista che che sarà oggetto di confronto con il candidato presidente e con la coalizione di centrosinistra

Data per certa la data delle elezioni il 27 e 28 ottobre, i partiti stanno lavorando alle liste, in attesa del nome del candidato alla presidenza della Liguria. Per Avs queste elezioni potranno essere un punto di svolta per la regione governata da anni dal centrodestra.

"Finalmente la regione può̀ uscire dalle sabbie mobili in cui è finita con l’Amministrazione Toti - dicono Simona Cosso della Segreteria regionale Sinistra Italiana Liguria Simona Simonetti, Co-portavoce Europa Verde Liguria - ostaggio di una una inefficienza  di tutti i servizi (dalla Sanità ai trasporti pubblici) e asservita ad una privatizzazione sempre più̀ spinta".

"AVS in questa fase - proseguono - è impegnata nella stesura del programma di lista che desideriamo confrontare al più presto con il candidato e con la coalizione progressista. Raccogliamo quindi con piacere l’invito di ARCI Liguria a entrare nei temi, affrontando il nodo della pianificazione territoriale e delle infrastrutture. In Liguria negli ultimi anni ha prevalso il gigantismo delle opere, caratterizzato da inefficacia nei risultati e nel metodo , scelte imposte con autoritarismo agli abitanti delle zone interessate".

Cosso e Simonetti affrontano poi il tema delle opere programmate e della fragilità del territorio. "Una politica dirigistica - dicono - nonostante il nostro territorio sia già̀ fragile e in parte compromesso per errori del passato. Di questa fanno parte : il progetto della Diga, su cui pesa un autorevole parere negativo sulla redditività̀ economica e sul rischio di collasso geotecnico; lo Skymetro , bocciato dal Consiglio dei Lavori Pubblici, che presenta costi di costruzione e di mantenimento assolutamente sproporzionati, un impatto sull'ambiente urbano notevolissimo e una riduzione trascurabile di emissioni di CO2 (1,8%)".

"Invece - proseguono - vengono costantemente posticipate opere necessarie e attese da anni come il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie quali il raddoppio della Finale- Andora e della Savona-Torino. Infine, è stato rilanciato il progetto della Gronda: un’idea antica e priva di funzionalità̀ , mentre il problema per cui era stata proposta è reale e va affrontato; Genova è infatti la città italiana con il più̀ alto tasso di incidenti per numero di abitanti (ben 7,2 ogni 1.000). La Liguria è una regione ad alto rischio idrogeologico, eppure, la maggioranza uscente ha elaborato un nuovo regolamento, al momento sospeso, che permetterà̀ nuove costruzioni in fascia di inondabilità A (P3, zone rosse) purché siano basse l’altezza d’acqua e la velocità della corrente (basandosi su dati pluviometrici riferiti a serie storiche limitate al 1994)".

"Di fatto- proseguono Cosso e Simonetti -  con questo scellerato regolamento , i Piani di bacino, invece di essere Piani per la tutela dal rischio, si sono trasformati in accettazione o, peggio, costituiscono un aumento dello stesso. AVS propone di ritirare subito questo regolamento ed invertire la rotta sulle infrastrutture. Vogliamo mettere al centro la pianificazione territoriale e rivendicare la priorità del pubblico interesse. Le proposte alternative e intelligenti questa regione le ha già̀ ricevute perché́ l’intelligenza collettiva dei Liguri, composta dalle conoscenze diffuse degli abitanti si è spesso fatta sentire. Le proposte del tram per la Valbisagno e l’idea progettuale della Diga presentato dall’ingegner Silva ne costituiscono alcuni esempi".

"Siamo infatti favorevoli a progetti sulle infrastrutture e sui trasposti che siano sostenibili - concludono -  In Liguria è arrivato il tempo del cambiamento! È finito il tempo del Modello Genova e di quel modus operandi che ha caratterizzato tutti i progetti riguardanti le infrastrutture a Genova e in Liguria, progetti “calati dall’alto” senza un adeguato confronto con la popolazione. Il tempo del cambiamento passa dalla formulazione di un percorso di Partecipazione perché una democrazia non può dirsi pienamente attuata se non vengono introdotte formule per consentire la presenza diretta e attiva dei cittadini e delle cittadine".

Redazione