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Attualità | 26 agosto 2024, 11:00

Albenga premia Noberasco, il re della frutta secca. Storia di un’eccellenza del savonese

La Città delle Torri celebra la famiglia Noberasco con il Premio dei Leoni 2024, riconoscendo oltre un secolo di eccellenza italiana. Un’azienda esempio di imprenditorialità virtuosa e dedizione alla comunità

Albenga premia il re della frutta secca Noberasco. Storia di un’eccellenza del savonese

Foto dalla pagina Facebook del Comune di Albenga

Guidato da una profonda passione per la natura, Benedetto Noberasco fondò ad Albenga un’azienda che oggi rappresenta un'eccellenza nel settore della frutta secca. Con soli 2.000 lire di capitale iniziale nel lontano 1908, il giovane Noberasco diede il via a una straordinaria storia imprenditoriale che, 116 anni dopo, continua a essere un punto di riferimento in Italia. La famiglia che fondò l’azienda, che nel 2015 ha raggiunto un fatturato di 100 milioni di euro, è stata celebrata dal Comune di Albenga con il Premio dei Leoni 2024. Il riconoscimento è stato consegnato ieri sera, 25 agosto, a Gian Benedetto Noberasco, per anni alla guida dell’azienda, dal sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, durante la rassegna musicale “Concertando tra i Leoni”, nella suggestiva piazza dietro la cattedrale di San Michele. 

Nel 1908, Benedetto Noberasco si rivelò un imprenditore visionario, iniziando con la raccolta e la confezione dei prodotti tipici della piana di Albenga, come pesche, albicocche, asparagi e carciofi, nel magazzino storico di Via dei Mille. I suoi figli, nipoti e pronipoti hanno saputo portare avanti con successo questa lunga tradizione familiare, innovando e ampliando l'azienda pur mantenendo sempre il focus sul core business. Tra questi, Pier Luigi Noberasco, conosciuto affettuosamente come “Gin” ad Albenga, è ricordato non solo come un grande imprenditore, ma anche come un uomo di valore. Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana e insignito di una Laurea ad honorem presso la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Genova, Gin Noberasco ha lasciato un'impronta indelebile nella comunità. In sua memoria, una via della Città delle Torri porta oggi il suo nome.

La straordinaria avventura imprenditoriale della famiglia Noberasco, sebbene nel 2017 abbia visto il trasferimento dalla sede storica di Albenga a Carcare, dove è stato costruito uno dei poli produttivi e logistici più avanzati al mondo, rimane saldamente radicata nella Città delle Torri, dove tutto ebbe inizio e dove ancora risiedono i membri della famiglia Noberasco.

La storia

La Noberasco venne fondata come ditta individuale nel 1908 dal giovane Benedetto Noberasco, con duemila lire di capitale. La “Ditta Individuale Benedetto Noberasco” raccoglieva, confezionava e smaltiva prodotti ortofrutticoli tipici della Piana di Albenga. In breve tempo intensificò i contatti con l’estero che consentirono di importare altri tipi di frutta rispetto a quella locale come datteri e uva passa. Da Marsiglia Benedetto iniziò a importare proprio i datteri che, confezionati in una scatola ovale “Marsigliese”, venivano spediti in Germania. Si entrò così nel mondo della frutta secca, il settore che diventerà l’attività principale dell’azienda. Finita la Prima guerra mondiale, entrò in azienda Pier Luigi, figlio di Benedetto (che guiderà l’azienda fino al 2000).

Nel 1920 padre e figlio avviarono l’importazione di albicocche dalla Spagna e pian piano allargarono verso l’Europa il loro perimetro di mercato anche grazie ad accordi con le Ferrovie dello Stato con la cui collaborazione venne realizzato il primo vagone frigorifero. Tra gli anni ’50-‘60 la preferenza per la frutta secca superò quella per la frutta fresca. Noberasco possedeva 48 magazzini sparsi in ogni regione d’Italia e occupava un’area di 15.000 metri quadrati ad Albenga, luogo dove nacque il nuovo stabilimento. La ragione sociale cambiò in Noberasco s.a.s. di Gian Benedetto Noberasco e F.lli: la dinastia, infatti, era cresciuta e Pier Luigi aveva inserito in azienda anche i suoi quattro figli. L’ingegnosità di Pier Luigi lo portò ad adottare un nuovo sistema di lavorazione per le prugne e per gli altri prodotti morbidi.

Grazie alle nuove tecnologie, Noberasco aumentò ulteriormente le sue dimensioni fino ad espandersi nel Mezzogiorno: nacque lo stabilimento di Mongrassano Scalo, in provincia di Cosenza, che d’intesa con gli imprenditori calabresi si specializzò nella lavorazione dei prodotti ortofrutticoli locali.

Nel 1992 venne conferita a Pier Luigi Noberasco, già Cavaliere del Lavoro, una Laurea ad honorem presso la Facoltà di Economia e commercio dell'Università di Genova.

Con gli anni 2000 l’offerta Noberasco cominciò a proporre l’innovativa linea biologica "Soleluna" e nel 2003 aprì il sito produttivo di Vado Ligure Agri Food srl, una realtà che consentiva a Noberasco di triplicare le capacità produttive e quadruplicare le possibilità di stoccaggio del prodotto finito, di gestire la ricerca e sviluppo con la produzione e di sviluppare le vendite all’estero.

Due anni Noberasco tornava ad Albenga aprendo il primo negozio di frutta secca a cui seguirà nel 2012 la boutique nei pressi del Duomo di Milano. La quarta generazione nel 2016 entra in azienda: il 24 maggio sono nominati amministratore delegato Mattia Noberasco, già direttore generale, e presidente Gabriele Noberasco. Nel 2017 la sede albenganese viene trasferita a Carcare, lasciando comunque questo grande patrimonio industriale nel territorio savonese.

Motivazioni del conferimento del Premio dei Leoni 2024

 “La sua attività ultracentenaria ha segnato la storia dell’intero comprensorio dimostrandosi esempio di professionalità, espresso in tutte le sue generazioni.

Svolge un ruolo di rilievo non solo nell’ambito del commercio, ma è anche un esempio di generosità e mecenatismo con cui contribuisce fattivamente all’edificazione della nostra comunità.

Lo stile dell’impresa e dei suoi componenti, unito all’impegno ed alla lunga tradizione imprenditoriale, hanno fatto dell’azienda una realtà in tutti gli ambiti della comunità cristiana e civile. Nel consegnare questo premio, l’auspicio che ci anima è che l’esempio della Famiglia Noberasco sia sempre più un modello di imprenditorialità virtuosa da seguire in tutti gli ambiti ed a tutti i livelli”.

Maria Gramaglia

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