Finalese - 24 agosto 2024, 16:07

Finalborgo, il Viaggio nel Medioevo giunge a metà del suo percorso. Il primo bilancio

Spettacolo, giochi, storia, musica, mercato e gastronomia… e compagnie di bambini “armati” che difendono la storia

Un primo bilancio, giunti a metà manifestazione, per la 22ª edizione del Viaggio nel Medioevo di Finalborgo organizzata dal Centro Storico del Finale con il contributo del Comune di Finale Ligure e della Regione Liguria - Assessorato al tempo libero. Confermati gli importanti numeri dell’evento già visti il giorno precedente con decine di migliaia i visitatori, moltissimi spettacoli durante la serata delle oltre 40 compagnie di artisti presenti alternatisi nelle zone allestite ma anche nelle vie e negli angoli più nascosti, diventati per l’occasione palcoscenico naturale d’improvvisazione e “gag” coinvolgenti. Confermato il pienone anche alla Cena Medievale e il tutto esaurito nella zona spettacolo attrezzata ed allestita in piazza Santa Caterina oltre al successo del “mercato iberico” che già dal pomeriggio ha iniziato a riempirsi di visitatori alla ricerca di oggetti esclusivi.

Nella seconda serata si sono esibiti in Finalborgo nuovi artisti provenienti da varie zone d’Europa, oltre ai gruppi locali dell’associazione, che quest’anno hanno superato la selezione del Centro Storico del Finale, con un lavoro di direzione artistica che dura un anno esatto: inizia già l’ultima sera della manifestazione corrente per terminare una manciata di giorni prima dell’inizio del nuovo evento.

Oltre vent’anni di lavoro, un borgo storico meraviglioso, una storia da raccontare e il cuore di volontari impegnati da molti anni, sono gli ingredienti base di una manifestazione che contiene un'anima. Moltissimi i giovani, centinaia di ragazzi che si sono divertiti per il paese, con la vigilanza discreta ma attenta del servizio d’ordine che ha integrato il normale lavoro delle forze dell’ordine e con la garanzia di sicurezza offerta dal centro operativo di controllo e dal punto d’emergenza allestito nel complesso di Santa Caterina.

Ma la vera anima della festa sono state le “Compagnie” di bambini e bambine armati di spada e scudo di legno che, dopo essersi cimentati nel pomeriggio con assalti al castello e “terrificanti” battaglie, giocavano la sera fra loro incrociando le lame (legno) e scambiando anche qualche colpo con dei veri armati, sognando di difendere il paese dal nemico. In realtà ancora non lo sanno, ma il loro gioco, la loro curiosità, la loro fantasia, ci difenderanno davvero: saranno le armi che garantiranno alla nostra storia di avere un futuro e di non cadere nell’oblio.

Redazione