Mancata attivazione delle aree concentriche di interdizione previste a Livorno nonostante il contesto e i fattori di maggiori criticità come la densità di traffico navale nella baia di Savona-Vado Ligure, l'inidoneità strutturale iniziale della FSRU per l'utilizzo off shore, oltre che gli effetti meteomarini avversi riscontrati in questi anni nella baia, i cui dati presi in considerazione restano insufficienti.
Questa è una delle osservazioni tecniche presentate al Comitato Tecnico Regionale e alla Direzione regionale dei vigili del fuoco di Genova inviate da varie associazioni savonesi (che sono aderenti alla "Rete fermiamo le fonti fossili" e "Fermiamo il mostro"), in merito alle integrazioni al progetto del collocamento della nave rigassificatrice Italis LNG a circa 4 km dalla costa di Vado e a 2.9 km da Savona oltre al posizionamento della rete delle condotture nei territori di Quiliano, Carcare, Altare e Caire Montenotte, presentate da Snam, e relative proprio ai cruciali punti della sicurezza.
"In merito proprio alle 'condizioni di maggiore fragilità dei serbatoi a membrana' a distanza di 20 mesi da quelle affermazioni (rese da SNAM in un contesto ufficiale come la conferenza dei servizi del 2022) non risultano pervenute nuove documentazioni esaustive su questo fondamentale problema per la sicurezza - spiegano le associazioni savonesi -
Si sottolinea inoltre che dalla lettura delle integrazioni prodotte da SNAM non risulta essere valutato l'effetto cumulativo del traffico marittimo prodotto dal progettato deposito gas di Bergeggi (vicinissimo alla ubicazione ipotizzata per FRSU) oltre che più in generale degli effetti cumulativi del rischio, originato sia dalle metaniere per il rifornimento sia dalle bettoline per il trasporto di gas al porto di Savona".
È stata anche evidenziata la sottovalutazione degli effetti in caso di collisione che coinvolgerebbe la FSRU, in particolare viene sottovalutato l'effetto di sloshing, in particolare nella situazione più critica di riempimento intermedio dei serbatoi (le ultime integrazioni di SNAM non forniscono risposta alle richieste di chiarimento e di integrazioni).
"Si segnala anche che negli scenari di collisione simulati nello Studio di collisione navale si indicano navi di grandi dimensioni (198.000 tonnellate) ma non risulterebbero prese in esame le navi che afferiscono al campo boe della Sarpom (fino a 316.000 di portata DWT) - puntualizzano - Inoltre non risulterebbe ancora redatto il Port Facility Security Assessment (PFSA) necessario alla successiva redazione del Port Facility Security Plan (PFSP)".
"Nel Rapporto preliminare di Sicurezza il Sistema di esportazione gas a torretta è tutt’ora descritto senza fornire tutti i dettagli necessari per consentire un pronunciamento sul progetto, e la mancanza di dettagli progettuali riguarderebbe anche il sistema di ancoraggio e del PLEM che è stato spostato in una nuova collocazione rispetto al progetto originario" concludono.