Agosto, mese dello sciame meteorico delle Perseidi, quest’anno ci regala anche la prima Superluna dell’anno, la Superluna dello Storione. Nella serata di oggi, 19 agosto, per la precisione alle 20.26 (ora italiana), il nostro satellite sarà in fase di plenilunio e avrà raggiunto anche il perigeo (il punto della sua orbita più vicino alla Terra), apparendo così in cielo più grande e luminoso. Una “Superluna”, appunto.
Come sempre accade quando parliamo di pleniluni, la Luna ci apparirà perfettamente illuminata anche la sera precedente e quella successiva, della serie maltempo non ti temo.
E c’è di più, perché (forse) potremmo esprimere anche qualche desiderio, grazie al picco delle Kappa Cignidi, le stelle cadenti di fine agosto. Da non perdere!
Perché si chiama Luna Piena dello Storione.
La Luna piena di agosto è indicata dai Nativi Americani come “Luna dello Storione”, perché questo grosso pesce veniva catturato più facilmente durante l’ultima parte dell’estate nei Grandi Laghi degli Stati Uniti e del Canada. Altre tradizioni, però, la chiamano Red Moon (Luna Rossa) in quanto, permanendo più a lungo nelle fasce basse dell’atmosfera, appare rossastra in agosto.
Essendo il periodo del raccolto era nominata anche Green Corn Moon (Luna del Mais Verde) e Grain Moon (Luna del Grano). Le tribù dei Nativi Americani vedevano la Luna Piena dello Storione come un periodo di raccolto abbondante, perciò la chiamavano Luna piena dei frutti o Luna delle bacche nere o la Luna di quando tutte le cose maturano. Inoltre, si raccoglievano le erbe medicinali.
In Cina, la Luna Piena dello Storione è conosciuta come la Luna dei fantasmi affamati: le persone accendono lanterne d’acqua a forma di loto e le fanno galleggiare su laghi, fiumi e piscine, al fine di fornire luce alle anime perdute per ritrovare la strada verso l’aldilà. È nata come festa durante la quale gli agricoltori pregavano i loro antenati per il buon raccolto.
Cos’è la Superluna
Il termine “Superluna” non ha nulla di scientifico, ma senza dubbio l’appellativo ha un fascino tutto suo. È usato popolarmente quando il nostro satellite sembra più grande e luminoso in fase di plenilunio. Fa riferimento ad una definizione dell’astrologo Richard Nolle risalente al 1979, secondo cui si può parlare di Luna super quando raggiunge almeno il 90% del suo massimo perigeo possibile (il punto della sua orbita più vicino alla Terra).
Ovviamente, le dimensioni della Luna non cambiano: si tratta solo di un effetto ottico. Il nostro satellite dista in media dalla Terra circa 380mila km, chilometro più chilometro meno. Ma la sua orbita è ellittica: ciò significa che ci saranno dei momenti in cui è nel punto più lontano dalla Terra (apogeo) e momenti in cui è più vicina (perigeo). Se quest’ultimo caso si verifica in coincidenza del plenilunio, la Luna sembra più grande (circa il 14% in più del solito) e luminosa (circa il 30% in più) del solito. Da qui la definizione “Superluna”. Uno di quei casi, insomma, in cui scienza e romanticismo vanno a braccetto.