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Attualità | 14 agosto 2024, 16:19

Savona, i lavori della passeggiata a mare mettono in pericolo i gigli di mare, salvati dal progetto 'Quarto Tempo'

I bulbi della pianta erano stati sommersi dalla sabbia dello sbancamento. Saranno portati alla spiaggia del Malpasso dove c'è una zona di tutela

Savona, i lavori della passeggiata a mare mettono in pericolo i gigli di mare, salvati dal progetto 'Quarto Tempo'

Rischiavano di essere completamente coperti i bulbi di giglio di mare (Pancratium maritimum) che si trovavano nella parte di arenile di Savona interessato dal tracciato della passeggiata a mare di via Nizza, nella spiaggia libera a fianco ai Bagni Raphael, ma il caso li ha salvati.

E' stato proprio il caso a volere che un agronomo in pensione notasse la presenza della pianta, rara e salvaguardata nel nostro territorio, messa in pericolo dai lavori. Il caso ha anche voluto che l'agronomo facesse parte di un team composto da Coop Tracce, Comune e Fondazione San Paolo per la salvaguardia del patrimonio naturale e legato al progetto 'Quarto Tempo' .

Dopo la segnalazione un gruppo di persone parte del progetto, con a capo la naturalista Luisa Sicorello, ha organizzato una ricognizione notturna sul luogo della segnalazione dove sono stati trovati e recuperati i bulbi, sommersi dalla sabbia spostata con i lavori.

Sono così stati recuperati, grazie ad un progetto di salvaguardia del Comune di Finale, e saranno portati alla spiaggia del Malpasso dove potranno crescere. 

Come spiega la Provincia, nella parte del sito dedicata ai fiori tutelati del Savonese "molte psammofite, tra cui il rarissimo giglio delle spiagge (Pancratium maritimun L.) hanno sempre abitato gli arenili liguri. In buona parte della Riviera Savonese si trovavano ancora anziani che ricordano la presenza di piante fiorite nelle spiagge vicino alle barche o alle reti da pesca. Memorie del dopoguerra raccontano di copiose raccolte di fiori sulle spiagge e in particolare di gigli sull'arenile di Spotorno.  E proprio quest'ultima località è stata chiamata, nella prima metà del secolo, la Città dei gigli".

Elena Romanato

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