Attualità - 13 agosto 2024, 12:07

"Savona - Vado Blue Agreement", accordo volontario per ridurre le emissioni in porto

Il patto è in linea con l'obiettivo strategico condiviso da istituzioni pubbliche e operatori privati per migliorare la sostenibilità ambientale delle attività portuali e ridurre l'impatto sui centri abitati vicini

A Savona è stato firmato il “Savona - Vado Blue Agreement”, un accordo volontario che mira a stabilire norme più rigide in ambito ambientale tra l'Autorità Marittima e il cluster marittimo locale, con l'obiettivo di ridurre le emissioni atmosferiche prodotte dalle navi, soprattutto nelle aree urbane vicine ai porti.

L'accordo è stato promosso dalla Capitaneria di Porto di Savona e sottoscritto dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, dai Comuni di Savona, Vado Ligure, Albissola Marina e Bergeggi, oltre che dalle principali Compagnie di Navigazione operanti nei porti di Savona e Vado Ligure, dalle rappresentanze delle Agenzie Marittime locali e dalla Società concessionaria del servizio di rimorchio portuale “Carmelo Noli S.r.l.”.

Il “Savona - Vado Blue Agreement” si allinea perfettamente con l’obiettivo strategico condiviso tra istituzioni pubbliche e operatori privati di migliorare la sostenibilità ambientale delle attività portuali, riducendone l’impatto sui centri abitati vicini.

Secondo la normativa vigente, infatti, le navi devono utilizzare combustibili con un contenuto di zolfo non superiore allo 0,5% in massa durante la navigazione e allo 0,1% durante la sosta in porto, per limitare gli ossidi di zolfo (SOx) emessi nell’atmosfera. Il Blue Agreement stabilisce che le navi aderenti passino al combustibile con un contenuto di zolfo non superiore allo 0,1% già a tre miglia nautiche dall'ingresso dei porti, mantenendo questo tipo di combustibile durante tutta la sosta in porto e fino a quando non si trovino nuovamente oltre le tre miglia dalla costa.

Inoltre, le navi si impegnano a collaborare con l’Università di Genova e la Capitaneria di Porto di Savona per eseguire uno studio sull’impatto delle acque di scarico degli impianti di pulizia dei gas di scarico sulle acque portuali, nel rispetto delle normative internazionali.

L'accordo è considerato rispettato anche dalle navi che utilizzano sistemi di lavaggio delle emissioni (cd. “scrubbers”) e da quelle alimentate a GNL (gas naturale liquefatto), oltre che da quelle che impiegano combustibili alternativi senza componenti fossili, come biofuel, ammoniaca, metanolo ed etanolo, in linea con la crescente decarbonizzazione del settore marittimo.

Nell'ambito dell'accordo, anche la “Carmelo Noli” si impegna a utilizzare combustibili con un contenuto di zolfo non superiore allo 0,1% durante i servizi nei porti.

Inoltre, sarà fondamentale il contributo delle Agenzie Marittime locali che avranno il compito di promuovere le procedure del Blue Agreement tra le Compagnie di Navigazione e le navi che non scalano regolarmente il porto di Savona - Vado Ligure, incoraggiandone l’adesione volontaria.

L'accordo sarà valido fino al 1° maggio 2025, data in cui il Mar Mediterraneo sarà designato come “zona di controllo delle emissioni di ossidi di zolfo”, secondo una risoluzione dell’Organizzazione Marittima Mondiale recepita dall’Unione Europea, che impone l’utilizzo di combustibili con un contenuto di zolfo non superiore allo 0,1% non solo in porto, ma anche durante tutta la navigazione.

In questo modo, il Blue Agreement anticipa di qualche mese i nuovi limiti previsti dalla normativa a tutela dell'ambiente, grazie all’impegno delle istituzioni pubbliche e degli operatori marittimi locali.

Soddisfatto il Comandante della Capitaneria di Porto di Savona, CV (CP) Matteo Lo Presti, che ha ringraziato tutti coloro che hanno voluto firmare questo accordo volontario, che costituisce un ulteriore passo in avanti verso la sostenibilità ambientale dei porti di Savona e Vado Ligure.

Redazione