L'albisolese Ilaria Spirito è campionessa olimpica. Ieri vincendo 3-0 contro gli Stati Uniti l'Italvolley guidata dal coach Julio Velasco si è aggiudicata la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi.
Squadra nella quale era presente come tredicesima (prima riserva) proprio la pallavolista di Albisola Superiore che però non è la prima savonese ad aver vinto la medaglia tanto ambita.
Il primo e il più titolato, con due medaglie d'oro vinte nella ginnastica artistica, concorso a squadre, ai Giochi olimpici di Stoccolma nel 1912 e Anversa nel 1920 è stato il ginnasta di Savona Carlo Fregosi. Una vera e propria leggenda per la città della Torretta nato nel 1890 e scomparso nel 1968 sempre a Savona.
Appartenente alla gloriosa e storica società "Fratellanza Ginnastica Savonese" (insignita della Stella d'oro al merito sportivo nel 1967 e Collare d'Oro al merito sportivo nel 2004), fu il primo oro ligure. Dopo il ritiro e innumerevoli vittorie diventò allenatore e giudice.
La storia del suo compagno di squadra Paolo Salvi fu drammatica e ha legami, anche con la provincia di Savona. Nato a Brescia, bicampione nelle due edizioni olimpiche con Fregosi (in mezzo partecipò alla Prima Guerra Mondiale), si trasferì poi ad Albenga dove con la sua famiglia acquistò la centrale del latte ingauna.
Nell'ottobre del 1943 un volantino contrario al regime fascista arrivato da un ricognitore inglese (che sorvolava la città lanciandoli) fu oggetto di discussione, prima di cestinarlo (il rischio che i fascisti potessero vederli con un foglio 'compromettente' era alto) tra lui e tre suoi amici in un bar. Qualche giorno dopo a seguito di una denuncia vennero arrestati dalle Brigate Nere con le loro abitazioni perquisite ma il volantino in questione non venne mai trovato e vennero rilasciati.
Due mesi dopo a seguito di un controllo nella Centrale il corpo fascista trovò quel volantino e Salvi e gli amici vennero arrestati e condotti prima al carcere di Sant'Agostino nel reparto politico e poi successivamente a Marassi e al campo di Fossoli.
Nell'aprile del 44 vennero deportati al campo di concentramento di Mauthausen dove Salvi morì il 12 gennaio del 1945.
Facendo un passo indietro, torniamo al 1932. Olimpiadi di Los Angeles, ciclismo su strada a squadre, Giuseppe "Gepin" Olmo vince insieme ai suoi due compagni la medaglia olimpica.
Di Celle Ligure, aveva 21 anni e fu solo l'inizio di una carriera straordinaria.
Il cellese, che fu professionista dal 1933 al 1942, vinse due Milano-Sanremo nel 1935 e 1938, il titolo nazionale nel 1936 e venti tappe al Giro d'Italia. Dieci nel 1936 dove arrivò secondo dietro a Gino Bartali, fu invece quarto nel '34 e terzo nel '35.
Prima ancora di Filippo Ganna, fu lui nel 1935 ad aggiudicarsi il record dell'ora. Divenne il primo a infrangere il muro dei 45 chilometri orari, con 45,090 km.
Successivamente fondò poi l'omonima e famosa azienda di produzione di biciclette a Celle.
Dal 1932 voliamo direttamente ai Giochi Olimpici di Seul del 1988. Piero Poli, nato a Cairo Montenotte nel 1960. Canottiere, vinse l'oro nella gara del 4 di coppia di canotaggio insieme ad Agostino Abbagnale, Gianluca Farina e Davide Tizzano.
Il cairese dopo aver concluso l'attività agonistica intraprese l'attività di medico ortopedico e dal marzo 2014 era stato nominato primario del reparto di Traumatologia e Ortopedia dell'Ospedale Manzoni di Lecco.
Poi c'è chi avuto periodi della propria vita a stretto contatto con il savonese, come il velista Luigi De Manincor che nacque a Rovigno e morì a Varazze. Vinse l'oro nel 1936 a Berlino in equipaggio con Bruno Bianchi, Giovanni Reggio, Domenico Mordini, Luigi Poggi ed Enrico Poggi.
I pallanuotisti genovesi Gianni Averaimo e Alessandro Bovo (attuale allenatore del Brescia) che vinsero la medaglia più ambita nel 1992 alle Olimpiadi di Barcellona, giocarono entrambi insieme nella Rari Nantes dal 1988 al 1995 (dall'89 Averaimo) vincendo due campionati nelle stagioni 1990-1991 e 1991-1992 e 3 Coppe Italia. Bovo ritornò in quel di Savona dal 2001 al 2007, vincendo il titolo nel 2004-2005.