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Attualità | 11 agosto 2024, 11:50

L'allarme della Cgil Savona: "A rischio attività industriali e manifatturiere fondamentali per il Paese e per la nostra provincia"

"Otre 60mila lavoratori a rischio in Italia e circa 3mila nel savonese. Le istituzioni locali pretendano l'intervento di Palazzo Chigi"

L'allarme della Cgil Savona: "A rischio attività industriali e manifatturiere fondamentali per il Paese e per la nostra provincia"

"Oltre 60mila lavoratori a rischio in Italia e circa 3mila in Provincia di Savona. È necessario che lo Stato assuma un ruolo strategico e di gestione. Sono i lavoratori che in questi anni hanno tenuto aperti e proposto soluzioni e idee per gli stabilimenti di Piaggio Aerospace, LaerH, Sanac e Funivie. Al ministero delle Imprese sempre più operai col fiato sospeso e troppe vertenze senza soluzione, con la Regione Liguria latitante su ogni tema riguardante il lavoro". Lo afferma attraverso una nota stampa Andrea Pasa, segretario provinciale della Cgil Savona.

"Da gennaio ad oggi, le crisi industriali e i lavoratori in difficoltà nel Paese sono  aumentati drammaticamente - si legge ancora nella nota - sono circa 60mila i lavoratori coinvolti da crisi industriali per le quali sono aperti tavoli nazionali. In provincia di Savona non va meglio, anzi, la latitanza è l'incapacità conclamata della Regione Liguria a mettere a terra qualsivoglia politica industriale: non solo ha causato la diminuzione dell'apparato produttivo savonese, ma non ha risolto in oltre 9 anni di amministrazione nessuna delle vertenze industriali savonesi che interessano migliaia di lavoratrici e lavoratori ovvero Piaggio Aerospace, LaerH, Sanac e Funivie".

"Oggi abbiamo il bisogno di affrontare complessivamente il tema della politica industriale, di capire qual è l’idea che hanno il governo e la Regione Liguria. Un'amministrazione regionale che ha dimostrato da tempo pochissima autorevolezza nei confronti dei ministeri interessati, tanto da non essere neppure in condizione di pretendere la convocazione a Roma dei tavoli di crisi delle singole vertenze savonesi. Il territorio tutto ha bisogno di affrontare complessivamente questi temi: gli amministratori locali, le associazioni datoriali si devono ricompattare e pretendere risposte concrete dal Governo e l’attivazione di un tavolo alla presidenza del Consiglio, non solo per la questione delle crisi conclamate, ma anche per evitare che interi comparti oggi in difficoltà (automotive e vetro in primis) non peggiorino; ma più in generale per pretendere politiche industriali, energetiche, sanitarie ed infrastrutturali, che in questi anni in Liguria, e soprattutto in provincia di Savona, non ci sono state o sono state profondamente sbagliate" concludono dalla Cgil savonese.

Redazione

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