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Sanità | 07 agosto 2024, 15:51

Casa di comunità in via Collodi, i sindacati chiedono chiarimenti all'Asl2 sul trasferimento delle attività

Con i lavori l'azienda sanitaria dovrà spostare alcuni servizi. Lo scorso anno aveva pubblicato una manifestazione d'interesse per la ricerca di un immobile di almeno 300 metri quadrati

Casa di comunità in via Collodi, i sindacati chiedono chiarimenti all'Asl2 sul trasferimento delle attività

E' previsto per il 1° ottobre l'avvio dei lavori di ristrutturazione che permetteranno di realizzare la Casa di comunità di via Collodi. A questo proposito Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno scritto alla direzione dell'Asl pe richiedere se e quali sedi alternative sono state individuate per garantire la continuità assistenziale dei servizi forniti ai pazienti in via Collodi.  

“Al riguardo – scrivono le organizzazioni sindacali - siamo fortemente preoccupati per le ricadute che tale situazione può determinare sia sui dipendenti interessati che ad oggi non sono ancora a conoscenza di quella che potrà essere la loro nuova sede di lavoro, che per l'utenza cittadina. Le attività che dovranno essere trasferite sono molteplici e rilevanti e necessitano di spazi adeguati che non ci pare possano essere rinvenuti facilmente in altre strutture aziendali limitrofe o vicine”. 

“Ci riferiamo in particolare alle attività riabilitative – proseguono le organizzazioni sindacali - che vengono garantite nei locali attualmente collocati al piano terra ed al primo piano di via collodi ( terapia fisica, rieducazione posturale e post intervento oncologico, linfodrenaggi, ecc...) con un numero medio mensile di circa 2000 trattamenti che in nessun modo, a nostro avviso, dovranno essere ridimensionati”. 

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl pongono anche la questione di altre attività come la medicina di base o il centro prelievi. “Ci risulta inoltre – proseguono - che siano interessati dal trasferimento e pertanto ulteriore fonte di nostra preoccupazione , anche tutta l'attività di medicina di base , centro prelievi ed attività ambulatoriale specialistica, la protesica e tutti gli uffici afferenti al l Dipartimento di prevenzione - Igiene pubblica ed igiene degli alimenti”.

I sindacati chiedono quindi un incontro in cui affrontare queste tematiche con l'Asl in tempi brevi “vista l'urgenza – concludono - derivante dalla tempistica di avvio lavori”.

Lo scorso anno l'Asl aveva pubblicato una manifestazione d'interesse (dopo una prima che non aveva dato risultati) per la ricerca di un immobile nel Comune di Savona che avesse un'ampia metratura, tra i 300 e i 350 metri quadrati, la disposizione al piano terra con ingresso ad uso esclusivo adatto anche per portatori di handicap, e senza barriere architettoniche, sia nei percorsi esterni, che nei locali da utilizzare. La scorsa primavera, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato ipotizzato che l'ex sede della Banca d'Italia potesse rientrare nei requisiti richiesti.

Elena Romanato

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