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Attualità | 07 agosto 2024, 15:45

Abbattimento tigli in Largo Gavotti ad Albisola, il Comune risponde alle critiche: "Obbligatorio per tutelare la pubblica incolumità, non è un passatempo a costo zero" (FOTO)

Non sono mancate le critiche sui social. La minoranza: "Ad oggi la manutenzione degli alberi è una cosa sconosciuta a questa amministrazione come alle passate"

Abbattimento tigli in Largo Gavotti ad Albisola, il Comune risponde alle critiche: "Obbligatorio per tutelare la pubblica incolumità, non è un passatempo a costo zero" (FOTO)

Il taglio degli alberi ad Albisola Superiore continua a far discutere.

Dopo le polemiche degli anni scorsi legate al taglio degli arbusti in alcune zone della città, oggi a far discutere gli albisolesi la decisione di procedere con gli abbattimenti con urgenza di quattro tigli presenti nell’area verde in Largo Gavotti in Corso Mazzini in Albisola Superiore, come richiesto a seguito di indagini fitostatiche effettuate da un agronomo specializzato.

L'area è stata interdetta al transito pedonale per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini.

Ma nei cittadini non sono mancate le critiche soprattutto sui social.

"Anche noi consiglieri di minoranza abbiamo saputo solo ieri del taglio dei tigli vicino a villa Gavotti su Corso Mazzini, stamattina sono stata in comune a ritirare tutta la documentazione tecnica relativa che studieremo. Ad oggi la manutenzione degli alberi è una cosa sconosciuta a questa amministrazione come alle passate quindi gli alberi si ammalano e vanno abbattuti - dice la consigliere comunale di minoranza Serena Cello - C'è una questione politica dietro ad ogni singolo centimetro del nostro paese: l'assenza di cura e manutenzione in particolare del verde pubblico,e quando non curi ti ammali. Su questo abbattimento e sulla mancanza di cura del verde faremo un'interrogazione nell'immediato per chiedere alla maggioranza quando saranno sostituiti questi esemplari e come verrà programmata la loro cura".

La risposta dell'amministrazione non si è fatta però attendere.

"In questi tempi di crescente consapevolezza ambientale, il taglio degli alberi può apparire come un atto deplorevole tuttavia, a volte risulta essere necessario per garantire la sicurezza delle persone e delle proprietà. Interveniamo dunque nuovamente circa l’intervento di messa in sicurezza e taglio dei tigli in largo Gavotti per la rilevanza mediatica che ha avuto ma soprattutto per le innumerevoli interpretazioni e prese di posizione che ha suscitato, le quali, in parte ci trovano solidali nel dispiacere, altre sono pretestuose, fuorvianti e anche offensive - precisano dal Comune albisolese - Anche la nostra Amministrazione, come tutti gli albisolesi, è affezionata ai tigli di Largo Gavotti, sia per la loro storia secolare che per la zona d'ombra importante che porta alla zona di Superiore. Purtroppo non è stata una scelta della nostra amministrazione ma una necessità".

"A seguito delle analisi fitostatiche effettuate dall'agronomo specializzato (del CeRSAA) che periodicamente svolge su tutti gli alberi del territorio e, in particolar modo su quelli nel centro abitato, sono risultati malati, quindi 'marci' dentro e a rischio crollo. La necessità di tagliare alcuni di questi si è resa obbligatoria per tutelare la pubblica incolumità pedonale e stradale - puntualizzano - In considerazione di questo e del valore ornamentale e paesaggistico di tali esemplari, gli stessi saranno oggetto di sostituzione con piante della medesima specie e aventi dimensioni di almeno 4 – 5 metri di altezza nel corso dell'autunno. Teniamo a precisare che fra le molte priorità ed attività in programmazione da parte dell’ente, quando si rende necessaria l’attività di taglio alberi, considerato e consapevoli dell’importanza del patrimonio arboreo cittadino non è un divertimento per l’Amministrazione comunale e tanto meno un passatempo a costo zero, anzi, ha anche un costo significativo".

"Ad ogni modo, ad integrazione di quanto comunicato ieri relativamente all'abbattimento di numero 4 tigli, si riporta quanto indicato nella perizia nella parte delle osservazioni e conclusioni al fine di fugare i dubbi dei più scettici e i commenti di molti: (Le osservazioni sono state condotte relativamente a numero 13 esemplari di tiglio aventi numerazione progressiva dal numero 2 al numero 14 partendo dall’angolo più prossimo al casello autostradale e numero un esemplare di platano (numero 15) situato in posizione centrale all’interno dell’area a verde): 'La valutazione delle caratteristiche morfologiche e fitostatiche degli esemplari è avvenuta in base a quanto previsto dal protocollo di analisi V.T.A. (Visual Tree Assessment) definito in modo ufficiale dagli organismi preposti in materia. Al contempo sono state eseguite analisi di tipo strumentale con impiego di Resistograph (Resi PD 500) per determinare la presenza di eventuali difetti e/o cavità e/o alterazioni. Tali procedure hanno portato alla definizione della classe di propensione al cedimento (secondo quanto previsto dal protocollo ufficiale messo a punto dalla S.I.A. - Società Italiana di Arboricoltura). In considerazione delle estese carie presenti in corrispondenza della zona del colletto con riferimento ai profili saggiati (Allegato 3), si indica come necessario l’abbattimento dei seguenti esemplari: numm. 2-3-4-9. Relativamente all’esemplare di platano, si sono riscontrati sintomi sulle foglie causati all’ascomicete Apiognomonia veneta agente della malattia conosciuta come antracnosi del platano. Si raccomanda, pertanto, di procedere alla raccolta e all’eliminazione delle foglie o dei rami eventualmente presenti alla base della pianta al fine di ridurre il più possibile l’inoculo de patogeno'".

"In conclusione condividiamo la pleonastica riflessione che, dinanzi ad una relazione e ad un’indicazione così precisa di un tecnico professionista, qualora l’Ente non provvedesse ad intervenire per tutelare l’incolumità pubblica e la viabilità sia pedonale che stradale e a seguito di un nubifragio o di una raffica di vento uno degli esemplari analizzati precipitasse al suolo e causasse danni a cose o persone o addirittura vittime, le autorità competenti non cercherebbero i responsabili su Facebook ma nell’Amministrazione" concludono.

Luciano Parodi

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