Continua la querelle politica a strascico delle ultime elezioni comunali e della nomina delle nuove segreterie cittadine di Partito Democratico e Lega, dopo la convivenza di alcuni esponenti di ambo i partiti in un'unica lista.
"La reazione della sezione della Lega alle dichiarazioni del neoeletto segretario del circolo del Pd del Finalese Carlo Decia lascia piuttosto perplessi" commentano in una nota lo stesso Decia e il segretario dem provinciale Emmanuele Parrinello.
"Innanzitutto è curioso che si parli di "accusa di fallimento" - spiegano - non è un'accusa ma una constatazione. Quella lista (che partiva con i favori del pronostico) è stata sonoramente bocciata dagli elettori. I leghisti finalesi, poi, si indignano se qualcuno fa osservare che il loro partito vuole limitare i diritti delle persone e lascia spazio a sentimenti e idee nostalgiche. È un fatto, non l'idea di qualcuno, che la Lega da anni cerchi di arrestare l'ampliamento dei diritti civili e che il governo di cui fa parte minacci a ogni passo di mettere in discussione conquiste già acquisite. Così come è un fatto che la Lega abbia candidato e proposto per incarichi di prestigio a livello europeo figure le cui parole spesso e volentieri ammiccano a un passato ben poco onorevole per l'Italia. Se queste cose ai leghisti finalesi non piacciono noi siamo contenti: consigliamo però loro di non prendersela col Pd ma con Salvini e con il gruppo dirigente del loro partito".
"Anche a seguito di queste semplici constatazioni è pacifico che tra il Pd e la Lega non ci possa essere una "visione futura" (per usare le loro parole) comune - scrivono quindi Parrinello e Decia - I nostri valori sono antitetici e antitetico è il nostro modo di concepire la società. Se la Lega finalese ha problemi interni o di rapporti con gli alleati se li risolva da sé e vada avanti per la propria strada. Noi andremo avanti per la nostra, per dare a Finale un'alternativa di Centrosinistra" concludono i due segretari.