Politica - 03 agosto 2024, 08:00

Liguria verso il voto, Toti: “Dopo aver governato per dieci anni non aspiro ad altro, non ci sarò”. La prossima settimana vertice a Roma

L’ex presidente ha poi ribadito la presenza di un progetto civico all’interno della coalizione di centrodestra: “Ci sarà e dirà la sua sul candidato”

“Dopo aver governato per dieci anni la Liguria non credo di poter aspirare ad altro, il nome di Toti non ci sarà, nemmeno come candidato consigliere”.

Per la prima volta lo dice lui in prima persona: Giovanni Toti non sarà in corsa per elezioni regionali di fine ottobre, nemmeno come candidato consigliere.

“Mi vedrete qualche volta ad applaudire sotto il palco chi mi avrà convinto, i protagonisti saranno altri - ha aggiunto nella sua prima conferenza stampa dopo il ritorno in libertà - ho dato tutto quello che potevo dare, darò il mio sostegno, alla Liguria tengo più che a me stesso”.

È un Toti apparentemente sereno quello che dice chiaramente di farsi da parte, ma di esserci per sostenere un progetto che sia composto “dal centrodestra e da quella gamba civica che ha sposato questo progetto e che ci dovrà essere, ci sarà e dirà la sua sul candidato presidente”.

“L’anima civica - ha aggiunto - dovrà essere, almeno per coloro che sono figli di questa esperienza politica, garanzia verso gli elettori che questa espressione politica non cambierà”.

Nel suo lungo discorso Toti ha anche lasciato intendere la possibile chiusura con il mondo della politica: “Dopo aver governato per dieci anni la Liguria non credo di poter aspirare ad altro. Faccio politica da quando sono bambino, faccio politica anche lavorando come giornalista o da privato cittadino, non ho pensato al futuro”.

Ora, però, il lavoro si concentrerà sulle imminenti elezioni regionali, sulla campagna elettorale, sulla scelta del candidato sindaco e sulla composizione delle liste.

La prossima settimana Giovanni Toti e i suoi sono attesi a Roma per un incontro con i vertici nazionali dei partiti e con i rappresentanti di Noi Moderati.

“Da ieri ho incontrato tutti, sia i nostri amministratori sia i politici - ha detto l’ex presidente - la campagna elettorale si svolgerà in concomitanza forse alla prima udienza del processo, ma sono due sport diversi. I partiti si confronteranno per la ricetta per la Liguria mentre io e l’avvocato Savi ci confronteremo con i magistrati per dire che quello che abbiamo fatto è qualcosa di onesto. Certamente daremo una mano al nostro movimento ma non avrò un ruolo nella prossima amministrazione”.

Anche il fedelissimo assessore Giacomo Giampedrone, a margine della conferenza stampa, ha confermato gli imminenti impegni nella capitale: “Stiamo lavorando, oggi il presidente aveva un’agenda molto fitta, la prossima settimana sarà a Roma e spero che le prossime settimane siano foriere di buone notizie”.

  Non sono mancate le frecciate alle opposizioni: “Io avrei avuto un atteggiamento diverso, queste opposizioni hanno cercato una ordalia elettorale e ora saranno i liguri a dire la loro. Credo che le prossime elezioni siano una scelta di campo, sono d’accordo con Orlando. Il PD di una volta aveva la cultura del lavoro, il ‘campo largo’ ha il sospetto di chi lavora. Abbiamo in mente due Ligurie diverse. Il nostro modello di sviluppo è un altro”.

Prende forma, così, il mondo politico regionale post-Toti, quello che potrà contare sull’appoggio dell’ex presidente ma che non lo vedrà in prima linea.

Anche se resta l’incognita sull’effettivo peso che la sua eventuale lista potrà avere all’interno della coalizione del centrodestra e, soprattutto, sull’influenza che Toti e il ‘totismo’ che gli ruota attorno potranno avere sulla scelta del prossimo candidato alla presidenza.

Toti, per ora, ha fatto un primo passo avanti. Ora spetta ai partiti accoglierlo o, come dicono alcuni, metterlo da parte.

Pietro Zampedroni