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Politica | 30 luglio 2024, 16:49

Il ciclone Ermini si abbatte sulla campagna delle regionali: ora Orlando gli chiede un passo indietro

Sul caso interviene anche l’avvocato di Aldo Spinelli: “È stato nominato per tre anni come figura di garanzia, nessuna scelta politica”

Andrea Orlando, candidato in pectore per il 'campo largo' ligure

Andrea Orlando, candidato in pectore per il 'campo largo' ligure

Chi cercava benzina da mettere nel motore della campagna elettorale nascente è stato ampiamente accontentato. Nelle ultime ore il nome sulla bocca di tutti i protagonisti del mondo politico genovese e regionale è uno solo: David Ermini.
È lui, membro della direzione nazionale del Partito Democratico ed ex vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, l’uomo scelto per guidare la holding della famiglia Spinelli “Spininvest srl”, una mossa a sorpresa che ha di fatto catapultato anche il mondo del centrosinistra a stretto contatto con uno dei principali protagonisti dell’inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto del presidente Giovanni Toti e anche dello stesso Aldo Spinelli.

La nomina di Ermini è entrata così a gamba tesa nella già sufficientemente movimentata narrazione politica del panorama politico locale post dimissioni di Toti dando di che parlare prima in consiglio regionale, poi in consiglio comunale. Scontate le diverse posizioni: da una parte il centrodestra pronto a puntare il dito contro l’avversario che fino a pochi giorni prima scendeva in piazza contro il sistema-Toti basato sui rapporti tra politica e imprenditoria, dall’altro il centrosinistra che subito ha preso le distanze dal nuovo incarico di Ermini per voce dei massimi esponenti locali del Partito Democratico.

Un coup de théâtre che non ha lasciato indifferente nemmeno Andrea Orlando, candidato presidente in pectore per il ‘campo largo’ ligure, che ha deciso di andare direttamente alla fonte chiamando lo stesso David Ermini e chiedendogli un passo indietro. Chiara l’intenzione di Orlando di risolvere in partenza una grana che ha tutte le forme di un boomerang pronto a colpire non appena entrerà nel vivo la contesa. Altrettanto chiaro che si sia capita fino in fondo la portata di una scelta che ha stupito tutti.

In merito è intervenuto anche Alessandro Vaccaro, avvocato di Aldo Spinelli, all’uscita dalla Procura. “Ermini è stato nominato per tre anni, è una figura di garanzia che dà un nuovo corso per quanto riguarda le ipotesi fatte dall’accusa. È persona di trasparenza, garanzia e preparazione, si tratta di un avvicendamento nel consiglio di amministrazione”.
È uomo di garanzia, non c’entra la magistratura - ha aggiunto Vaccaro - ricordiamo che è un avvocato. Non è una nomina fatta a caso, proprio perché la durata della carica è di tre anni. E non è una scelta politica, ma solo una scelta societaria”.

L’annuncio della nomina di David Ermini a presidente di “Spininvest srl”, lo ricordiamo, è arrivata ieri, lunedì 29 luglio, proprio 24 ore prima di quello che formalmente è stato l’ultimo consiglio regionale dell’era Toti. Ce ne sarà uno anche a settembre, ma solo per questioni strettamente tecniche (si dovrà votare il bilancio consolidato). Un potenziale autogol per un mondo del centrosinistra ligure in prima linea dal 7 maggio scorso nel denunciare le commistioni tra politica e imprenditoria e che ora, invece, si trova nella difficile situazione di dover giustificare un ‘dem’ alla guida della società di uno dei principali protagonisti dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Giovanni Toti, quell’Aldo Spinelli coinvolto in prima persona tanto da essere ancora ai domiciliari.
E non è un caso che prima il Pd e poi Orlando abbiano dato un chiaro aut-aut: o Ermini rinuncia all’incarico, o lo porta avanti senza la casacca del Partito Democratico.

Pietro Zampedroni

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