Il Comune di Albisola Superiore esce dal piano di riequilibrio finanziario con 7 anni di anticipo.
Con l’approvazione del rendiconto 2020 l’amministrazione comunale albisolese aveva fatto ricorso alla procedura approvando il piano di riequilibrio finanziario pluriennale con la successiva delibera del consiglio comunale del 19 ottobre 2021.
All’interno del piano, che ha durata decennale (2021-2030), il Comune aveva previsto il recupero di una massa passiva pari ad euro 4 milioni 611mila 614,78 euro composta da debiti fuori bilancio risalenti al 2010 e residui attivi non più esigibili da stralciare.
"Le misure previste dall’ente nel piano di riequilibrio finanziario pluriennale per il ripiano del disavanzo si possono, sinteticamente, delineare con quanto di seguito indicato: riduzione di spese correnti attribuibili ai consumi energetici da realizzarsi a mezzo di interventi di efficientamento e l’implementazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in parte già realizzati negli scorsi anni; valorizzazione del patrimonio immobiliare disponibile, procedendo all’alienazione dei beni non necessari e per i quali si riscontri un interesse del mercato ed alla verifica di adeguata redditività di quelli concessi in locazione; recupero delle fasce di evasione dei tributi comunali IMU e TARI;
riduzione degli oneri (interessi) da indebitamento da realizzarsi a mezzo di estinzione anticipata dei mutui accesi in modo non adeguato da amministrazioni precedenti per la gestione ordinaria dell’ente" spiegano dal Comune.
"Contestualmente alla prima relazione alla Corte dei Conti, dopo l’approvazione del piano avvenuto dalla stessa Corte in data 4 luglio 2023, relativa al II semestre 2023 e all’approvazione del rendiconto 2023 che evidenziava un avanzo di amministrazione di euro 256mila 791,68 euro, l’amministrazione ha trasmesso la delibera del consiglio comunale del 14 maggio 2024 avente ad oggetto la richiesta di chiusura anticipata dal piano di equilibro - continuano dall'amministrazione albisolese -
Nella delibera si è evidenziato come tutti gli equilibri finanziari del bilancio di previsione 2024/ 2026 sono rispettati come quelli del rendiconto 2023, si è dato evidenza dell’indice di tempestività dei pagamenti cosi come la situazione di cassa che non presenta criticità quindi tutti gli obiettivi previsti nella sezione del piano dedicata al risanamento sono stati raggiunti".
"Aver portato il comune a chiudere tutti i mutui esistenti e a chiudere quei debiti pregressi che hanno portato l’ente a optare per l’adesione ad un piano di riequilibrio, quali il debito dell’ex Piscina di Luceto (opera incompiuta) e il debito verso Ferrovie dello Stato (sentenza dell’anno 2010) sono traguardi di una attenta e meticolosa gestione con una visione imprescindibile al futuro da parte di dipendenti e amministratori - precisano - Il miglioramento è stato continuo e costante, pur mantenendo la stessa tassazione ai cittadini e mantenendo sempre l’erogazione di tutti i servizi nei vari campi d’azione, dal sociale alla scuola, all’agricoltura sociale per parlare di quelli primari, per passare poi al turismo ed alla cultura che hanno sempre mantenuto alta l’offerta sul territorio".
"La Corte si è espressa in modo positivo accogliendo la richiesta dell’ente e chiudendo il piano di riequilibrio finanziario pluriennale anticipatamente al 30 giugno 2024, con 7 anni di anticipo rispetto alle previsioni - dice il sindaco Maurizio Garbarini - Ciò che questa amministrazione vuole sottolineare è che il rigore finanziario dovuto al piano di riequilibrio adottato da amministratori ed uffici non ha fermato la continuità nella gestione del Comune, che ha visto in questi anni investimenti sulle opere pubbliche, sapendo attingere con le proprie progettazioni a risorse messe a disposizione dall’Europa e dalla Regione. Aver centrato gli obiettivi di risanamento del bilancio con sette anni di anticipo, non facile da parte gli Enti pubblici dove parte delle risorse soprattutto quelle derivanti dall’incasso IMU (per Albisola parliamo di 1,8 milioni di entrate) sono trattenute dallo Stato, è motivo di orgoglio, che sento di condividere con tutta la macchina comunale e i colleghi amministratori nonché con i cittadini".