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#ILBELLOCISALVERÀ | 28 luglio 2024, 08:00

“I Viaggiatori” del M. Bruno Catalano incantano Alassio: metafore di connessione con il viaggio della vita

Le sue opere monumentali della mostra "La Metafora del Viaggio", contemporaneamente anche a Genova e a New York, sono un'esperienza artistica unica che celebra il senso di meraviglia e di scoperta che il viaggio porta con sé

“I Viaggiatori” del M. Bruno Catalano incantano Alassio: metafore di connessione con il viaggio della vita

Foto di Emerson Fortunato

Sono un invito a esplorare le nostre storie personali e di comunità, a confrontarci con l’esperienza di viaggio e a riconoscere la bellezza e la complessità del mondo che ci circonda. Portano con sé una storia, ma non la raccontano. Non si sa da dove vengono, né dove stiano andando, ma sappiamo che si muovono in avanti, sia che partano sia che arrivino, e che lasciano frammenti di sé lungo il cammino. Anche ad Alassio, luogo di viaggio, d’incontro e di vita.

Tappa ad Alassio questa settimana per la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ per ammirare in tutta la sua bellezza e intensità la mostra di Bruno Catalano dal titolo “La Metafora del Viaggio”, con le due opere monumentali installate sul Molo Bestoso. L’esposizione dell’artista che scolpisce il “non finito” è in contemporanea anche a Genova e a New York.

“La Metafora del Viaggio”, esposizione personale di Bruno Catalano, tra i maggiori esponenti del panorama artistico contemporaneo, è curata da Chiara e Carlo Ravagnan ed è inserita nell’ambito della sesta edizione di Ligyes Alassio Genova Cultura Fest. Rimarrà visitabile fino al 31 ottobre.

Ma conosciamo meglio questo straordinario artista. Il maestro Bruno Catalano è nato in Marocco nel 1960 e lavora tra l’Italia e la Francia. Nel 1975 è costretto all’esilio con la sua famiglia. Sbarcato a Marsiglia con la speranza di ricominciare una nuova vita, conserva nella memoria il dolore del proprio sradicamento. A 18 anni diventa marinaio, poi elettricista, a 30 incontra l’arte e la scultura in argilla attraverso artisti come Rodin, Giacometti, César. Da quel momento decide di consacrarvi la propria esistenza. Notato per la prima volta nel 2005 da un gallerista parigino a una mostra d’arte contemporanea, evolve dall’argilla al bronzo e scolpisce personaggi sempre più grandi, realizzando così notevoli prodezze tecniche. Oggi “I Viaggiatori” arricchiscono le più prestigiose collezioni pubbliche e private. Grazie alla collaborazione con la Galleria Ravagnan, Bruno Catalano ha portato le sue sculture monumentali in esposizione in iconiche città italiane, tra cui Venezia, Viareggio, Lucca e Amalfi, ma anche n metropoli internazionali come Parigi, Sydney e New York.

Le due suggestive sculture dell’artista italo-francese fanno parte della serie “I Viaggiatori”, si intitolano “Blue de Chine” e “Non Finito” e sono caratterizzate dalla totale mancanza della parte centrale del corpo e da personaggi eterei, privi di materia, in un gioco di “non finito” che portano lo spettatore a perdersi nello sfondo meraviglioso, ma anche in un viaggio introspettivo, che vogliono rappresentare. È una mostra davvero capace di catturare l’anima. Si tratta infatti di opere tra le più rappresentative del maestro Catalano, che incarnano un senso profondo di bellezza e di cultura condivisa che trascende i confini geografici e linguistici. Straordinarie sculture in bronzo che accompagnano chi si sofferma a guardare in un’esperienza artistica unica, che celebra il senso di meraviglia e di scoperta che il viaggio porta con sé.

Anche se realizzate con una ineguagliabile maestria tecnica, la loro vera bellezza risiede nel potere di connettere le persone e di stimolare la riflessione su temi universali dell’esistenza umana, quali l’identità, la migrazione, il viaggio stesso. Trasportano all’interno dei loro bagagli dei frammenti di vita e di storia e il loro destino si lega inevitabilmente alle loro radici e li mantiene in un equilibrio precario tra passato e futuro. Bruno Catalano rappresenta esseri umani, figure sospese che viaggiano, attraversate dalla luce, dal vento e dallo sguardo. Corpi incompiuti dove le parti mancanti diventano finestre nelle quali riconoscersi, metafore di movimento e connessione con il viaggio della vita.

“C’è una sola specie valida di viaggi, ed è il cammino verso gli altri”. (Cit. Bruno Catalano)

Non perdetevi questa meravigliosa mostra. Anzi, perdetevi in questa meravigliosa mostra.
#ILBELLOCISALVERÀ

Maria Gramaglia

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