Schierandosi alcuni suoi componenti in una lista dove coesistevano tesserati del centrodestra era stato al centro di quello che era diventato il vero "caso politico" delle ultime elezioni comunali, con risalto addirittura sulle pagine di alcuni quotidiani nazionali, condito, o meglio "pepato", da due dimissioni in seno alla segreteria nel giro di poche settimane e il cambio di rotta nei confronti dell'appoggio al candidato sindaco Guzzi.
Ora il Partito Democratico di Finale Ligure punta sul cambio di rotta e, con una mossa che sa decisamente di rottura col passato, sceglie Carlo Decia come suo nuovo segretario cittadino. Lo ha deciso il congresso del circolo "Attilio Bruno Folco", riunitosi con diverse novità tra i soci, nella serata di ieri (26 luglio, ndr).
Elezioni arrivate dopo un periodo complicato all'interno della sezione finalese, dopo la scelta delle scorse comunali "che ha fatto deflagrare una situazione di malessere presente da tempo all'interno del circolo" ha detto il neo segretario, non senza far mancare una stoccata alla segreteria provinciale, rappresentata dal suo numero uno Emanuele Parrinello, presente insieme al consigliere regionale Arboscello e col membro dell'assemblea nazionale Aurora Lessi.
Una virata decisa verso il campo largo, come l'ha definita il neo eletto segretario illustrando le linee programmatiche del suo gruppo di 12 persone, per "costruire, con le forze della sinistra ed ecologiste, una formazione larga che trovi nel PD il suo punto di aggregazione" per arrivare "preparati alle prossime consultazioni elettorali sino alle comunali del 2029".
"Aprire il circolo ai giovani, alle associazioni presenti sul territorio, ritornando a fare politica tra le persone organizzando incontri tematici sulle questioni che più ci stanno a cuore e che contraddistinguono le nostre battaglie: la difesa dei diritti, la difesa dell'ambiente, la difesa della scuola e della sanità pubblica, la nostra visione di autonomia differenziata, la lotta contro il lavoro povero, la difesa della nostra Costituzione" la strada tracciata da Decia.
Il tutto però con l'incertezza della rappresentanza all'interno del parlamentino cittadino: "Non siamo più presenti nella maggioranza che governa il nostro paese e, forse, neanche in Consiglio Comunale (questo lo appureremo a breve) ma restiamo pur sempre la seconda forza politica finalese e, sui grandi temi come aree ex Piaggio, ex cave Ghigliazza, pianificazione e difesa del territorio, dobbiamo dire chiaro e forte quello che pensiamo" ha detto Decia, rimarcando la necessità di attenzionare "tutto il sistema produttivo locale formato, in larga parte, da piccole imprese commerciali e artigiane, facendoci sempre guidare da criteri di uguaglianza e giustizia sociale".
Un richiamo quindi a seguire "la linea sostenuta dall'attuale segretaria nazionale del partito", definita ben distante dalle forze di centrodestra e discostante anche da altre realtà in cantiere, con un chiaro riferimento all'associazione Civica24 con diversi ex dem, anche finalesi. "Assistiamo un po' preoccupati, anzi direi sconcertati a quello che sta succedendo, il tentativo di mettere in piedi la strana, per usare un eufemismo, alleanza che si è tentata a Finale - ha continuato Decia - E' necessario, però, che gli organismi del partito deputati a farlo questa volta intervengano in maniera veloce e determinata: lasciare correre le bocce non funziona perché se nessuno le ferma prendono velocità e poi non le fermi più".
Parole che sanno di una rottura forte col passato, al momento affidata a un Decia che però specifica: "Il mio mandato durerà lo stretto necessario perché c'è bisogno di un rinnovamento e ringiovanimento del nostro gruppo dirigente, cosa che in parte è avvenuta e continuerà ad avvenire se sapremo avvicinare nei prossimi anni quelle persone che hanno voglia di impegnarsi ma che non hanno trovato, sino ad ora, una risposta politica nella quale potersi riconoscere".
Nella segreteria vi saranno quindi: Chiara Sfriso, Simone Rolando, Barbara Alonzo, Marco Badano, Daniela Rocchetti, Antonio Pastorino, Cinzia Barone, Cesare Rossello, Maria Grazia Pecci, Sergio Massirio, Paola Tubino e Mimmo Rizzi.