Tre mesi per tornare al voto, probabilmente meno per l'avvio del processo: sarà questo da oggi a scandire il tempo nella Liguria del day-after, che si sveglia dai 'postumi' delle dimissioni di Giovanni Toti con davanti tre mesi fittissimi.
L'ormai ex presidente della Regione ieri ha formalizzato il suo passo indietro irrevocabile, dimissioni che nelle prossime ore porteranno il presidente ad interim Alessandro Piana come da statuto a convocare il voto entro i prossimi 90 giorni.
Il percorso è quello tracciato dall'articolo 126 della Costituzione: automaticamente le dimissioni del governatore prevedono anche quelle della Giunta regionale e lo scioglimento anticipato del Consiglio, che entrano in regime di prorogatio fino all’insediamento del nuovo consiglio regionale e della nuova Giunta, per assicurare la continuità amministrativa.
Dal punto di vista istituzionale le elezioni verranno convocate dal presidente facente funzioni d’intesa con la presidente della Corte d’Appello di Genova.
Insomma, come spiegato ancora una volta dallo stesso Toti nella sua lettera di congedo, si apre una fase nuova, che riguarderà certamente l'aspetto amministrativo ma prioritariamente quello politico per capire come gestire la partita delle candidature, cosa che sarà in testa all'agenda dei prossimi giorni.
Resta poi la partita giuridica legata al processo. Le dimissioni di Toti hanno il primo effetto di far venire meno l'ultima delle motivazioni ancora in piedi, su cui si basano tutte le ordinanze cautelari emesse fino ad oggi, vale a dire il ruolo di pubblico amministratore che da oggi Toti non ricopre più, aspetto dal quale discende la caduta del rischio di reiterazione del reato, di influenzare le indagini o i testimoni oppure il pericolo di inquinamento delle prove.
Il legale di Toti, Stefano Savi, In prima battuta tra lunedì e martedì presenterà la nuova istanza di revoca della misura cautelare dei domiciliari ancora in vigore.
Sulla richiesta sarà chiamato a decidere il gip in una tempistica di 5 giorni, la richiesta se accolta rimetterebbe Toti in libertà fino al momento del processo.
E proprio riguardo al procedimento, le strade sono molteplici, e prima di tutto riguardano la vicina chiusura delle indagini con i testimoni principali che sono già stati tutti ascoltati dagli inquirenti.
Una volta chiuse le indagini la procura potrebbe chiedere il giudizio immediato cautelare, che si differenzia dal rito ordinario per la mancanza dell'udienza preliminare, con un risparmio di tempistiche ma anche una minore garanzia per l'imputato. Anche in questo caso i tempi saranno fondamentali visto che il giudizio immediato può essere chiesto solo in presenza di misura limitativa della libertà in essere.
Proprio su questa ipotesi la procura non ha ancora deciso nulla, è previsto un nuovo briefing all'inizio della settimana prossima dal quale potrebbero emergere novità.
I tempi per un ipotetico giudizio immediato, nel caso fosse questa l'opzione, dovrebbero vedere la formalizzazione della richiesta entro il 5 di agosto, prima della scadenza della misura cautelare (salvo quella dovuta all'ipotesi di finanziamento illecito). Da qui scatterebbero quindici giorni di tempo per la decisione da parte del gip e per fissare o meno l'udienza, che presumibilmente potrebbe tenersi nel mese di settembre.