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Attualità | 27 luglio 2024, 17:31

Confcommercio Savona, segnali positivi contro la desertificazione commerciale

Il presidente Schiappapietra fa il punto della situazione

Confcommercio Savona, segnali positivi contro la desertificazione commerciale

Confcommercio Savona archivia il primo semestre 2024 con dati assolutamente incoraggianti, che testimoniano come tutto il settore del terziario sia riuscito non solo a superare il periodo Covid, ma anche a tornare a crescere, pur in una congiuntura economica complessa. 

L’analisi nasce sulla scia dell’indagine realizzata da Confcommercio nazionale, in collaborazione con SWG e nell’ambito del progetto Cities, che si occupa di contrasto alla desertificazione commerciale nelle città italiane e sviluppo del valore sociale delle economie di prossimità.

Lo studio prende in analisi le abitudini dei consumatori e mostra come gli italiani vogliono vivere nei quartieri dove ci sono più esercizi di prossimità, perché questi rafforzano le comunità, fanno sentire più sicure le persone e contribuiscono alla crescita del valore delle abitazioni. 

La chiusura dei negozi preoccupa e intristisce i cittadini, soprattutto al Nord e nelle città di medie dimensioni, che percepiscono chiaramente quali tipologie merceologiche sono a maggiore rischio.

Proprio la desertificazione commerciale, ovvero la riduzione o l’assenza dei negozi tradizionali vicino alle abitazioni, è il fattore che spinge a fare acquisti lontano dal proprio quartiere. In particolare, si registra una diminuzione dei negozi specializzati come quelli di abbigliamento ed elettronica (46%) e dei servizi essenziali, tra cui gli alimentari (42%). Tuttavia, i servizi per il tempo libero come bar e ristoranti sono percepiti in aumento dal 43% degli intervistati. I cittadini preferiscono fare acquisti quotidiani di farmaci (64%) e tabacchi (59%) nei negozi vicini alla propria abitazione. Per abbigliamento (64%), alimentari a lunga conservazione (60%), accessori per la casa (60%) e prodotti di elettronica (53%), si rivolgono a centri commerciali e grandi strutture distributive. 

Per quanto riguarda Savona, tra il 2012 e il 2021 la città era inserita nella graduatoria dei comuni ad alto rischio desertificazione, in base alla variazione delle unità locali del commercio al dettaglio e dei servizi di alloggio e ristorazione. La nostra provincia aveva fatto segnare un -24% per il commercio al dettaglio e un -6,7% per alloggio e ristorazione (dati ufficio studi Confcommercio).

I dati di oggi (registro imprese della Camera di Commercio) raccontano di un settore vitale, che ogni giorno combatte la desertificazione commerciale: in provincia tra marzo 2023 e marzo 2024 sono leggermente diminuite le imprese registrate (da 37.550 a 37.500), ma sono aumentate quelle attive (da 33.724 a 33.735) e sono cresciuti gli addetti (da 85.970 a 87.465, ossia una variazione del 1,7%). 

Tra le imprese attive ci sono differenze: calano le attività manifatturiere (da 1.602 a 1.592 attività, -0,6%), il commercio all’ingrosso e al dettaglio, la riparazione di auto e veicoli (da 5.556 a 5.406 attività, -2,7%), ma crescono i servizi di alloggio e ristorazione (da 3.457 a 3.468, +0,3%), le attività immobiliari (da 1.412 a 1.423, +0,8%), il noleggio, agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese (da 866 a 879, +1,5%).

Interessanti sono i dati relativi al movimento turistico alberghiero ed extralberghiero: rispetto allo scorso anno, nel primo trimestre 2024 il Savonese ha fatto segnare un +7% negli arrivi (da 145.213 a 155.396), con un conseguente rialzo delle presenze, +6,2% (da 491.362 a 521.923%) caratterizzato da una sostanziale tenuta degli italiani (+3%, in gran parte lombardi, seguiti da piemontesi) e un notevole incremento (+22,7%) degli stranieri (in primis tedeschi, francesi e austriaci).

Su scala ligure il Savonese vale il 23% degli arrivi totali della regione (Genova 41%, Imperia 21%, La Spezia 15%). In termini di presenze il dato è 28% nel Savonese (Genova 34%, Imperia 26%, La Spezia 12%).

PREVISIONI ESTATE

A fare una previsione rispetto allo scenario estivo è Fipe Confcommercio, che giovedì a Roma ha presentato un’analisi sugli orizzonti del sistema turistico. 

Si preannuncia un bilancio positivo, con circa 215 milioni di presenze turistiche nel nostro Paese, con un incremento dell'1,6% rispetto al 2023.

La spesa turistica nel trimestre giugno-agosto sarà di 62 miliardi di euro, di cui 11,7 miliardi in bar e ristoranti per mangiare fuori casa. 

Il mese di agosto si prospetta come un'importante boccata d'ossigeno per la stagione estiva, con oltre 84 milioni di presenze attese e una spesa turistica complessiva di 24 miliardi di euro. Per colazioni, pranzi, cene, aperitivi, dolci e gelati, i turisti spenderanno in questo mese circa 4,8 miliardi di euro. 

L’estate si conferma il periodo prediletto per le vacanze, ma, rispetto al periodo pre-pandemia, l’analisi rileva un aumento dei soggiorni lunghi (4 o più notti), che nel 2023 erano il 59,4% del totale contro il 55,6% del 2019. I viaggi brevi (1-3 notti) scendono al 40,6%, dal 44,4% del pre-pandemia.  Aumenta l’attrattività del Nord (+2%) e del Mezzogiorno (+2,2%). Aumentano le prenotazioni fai da te: l’alloggio è prenotato direttamente dal turista nel 73,8% dei viaggi per vacanza in cui la struttura dove soggiornare è prenotata (era il 45,4% nel 2019). Cresce l’uso dell’online: nel 70,6% dei viaggi per vacanza degli italiani, la prenotazione dell’alloggio è avvenuta tramite il web, rispetto al 59,6% del 2019. Internet permette ai turisti di raccogliere autonomamente tutte le informazioni necessarie, confrontare prezzi e individuare le migliori opportunità sul mercato.

"Il nostro impegno è da sempre mantenere vivo il tessuto commerciale – interviene il presidente di Confcommercio Savona Enrico Schiappapietra -. I dati di oggi confermano quanto i negozi di vicinato siano insostituibili: rendono le città più vivibili, attrattive e sicure. Per questo continuiamo a contrastare la desertificazione commerciale, impegnandoci in più direzioni. Da una parte invitiamo i cittadini ad aderire alla nostra campagna #comprosottocasa, perché le loro scelte possono far la differenza e ogni vetrina accesa è un presidio di servizi e sicurezza per la collettività. Dall’altra parte supportiamo gli imprenditori del terziario a stare al passo con le abitudini che cambiano e ad accedere a vari bandi, come per esempio “Cassacommercio”, per utilizzare i fondi a disposizione per incentivare l'innovazione. In questo contento richiamiamo anche l’importanza dei Civ: è utile per le attività commerciali costituirsi in Centri integrati di via, perché l’unità aiuta a reperire risorse e fare proposte più complete all’utente".

Redazione

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