Oltre venti Comuni, dalla Val Neva a Vado Ligure, includendo il litorale e i territori dell’entroterra, riunite a Palazzo Nervi per discutere e proporre la possibilità di adottare strategie unitarie per la valorizzazione delle attività sportive legate e sviluppatesi in outdoor.
Si sono incontrati ieri (23 luglio, ndr) a Savona, chi in presenza chi in videoconferenza, gli amministratori di un territorio sempre più vasto, ed estesosi nel tempo, coinvolto da questo tipo di turismo nella riunione voluta dall'ente provinciale dopo aver raccolto le osservazioni di diversi sindaci.
"L'incontro di ieri segna un passo significativo verso la creazione di una forma di aggregazione tra enti locali - spiega nella sua nota la Provincia - mirata ad armonizzare, da un lato, gli aspetti normativi esistenti, come la corretta conservazione delle strade forestali e dei sentieri dopo le piogge, in quanto si parla di infrastrutture di grande valore che richiedono attenzione per evitare compromissioni degli investimenti e l’aumento dei costi di manutenzione. Dall’altro lato, favorirebbe una migliore integrazione con gli enti sovraordinati e i soggetti attuatori, ottimizzando il coordinamento tra attività e servizi di supporto e i principali operatori del territorio".
Secondo le intenzioni della Provincia, la realizzazione di una struttura comprensoriale "volta a uniformare e condividere le procedure amministrative", punta innanzitutto "a stabilire una rete di collaborazione tra tutti gli enti coinvolti, nell’ottica di garantire una gestione efficace degli aspetti di controllo fondamentali, evitando di compromettere il contributo del settore privato e consolidando i punti di contatto strategici con esso".
L’obiettivo è quindi quello di istituzionalizzare la rete escursionistica e delle falesie, "definendo con chiarezza i percorsi dedicati a tali attività e assicurando un utilizzo stabile e sicuro", aggiungono da Palazzo Nervi, sottolineando come per concretizzarlo serva una "mappatura degli aspetti geologici, al fine di sviluppare criteri chiari e oggettivi riguardo alla fruibilità dei sentieri, anche in condizioni meteo avverse".
"Un lavoro di questo tipo - aggiunge la Provincia nel suo comunicato -, dovrebbe permettere una gestione integrata dell’offerta outdoor, sia green che blue, distinguendo tra la componente active, che include attività come enduro e downhill, e la componente slow, che abbraccia escursionismo, trekking e arrampicata".
"Il processo di stabilizzazione e regolamentazione rappresenterebbe, per la rilevanza del tema, il primo vero elemento di un’offerta diversificata a livello regionale - conclude la Provincia -. Questo approccio faciliterebbe l’intercettazione di nuove risorse e l’accesso a finanziamenti, ottimizzando al contempo il posizionamento sui mercati sia interni che esterni, risultando fondamentale per l’economia locale".