Eventi - 20 luglio 2024, 07:44

Finale, la nobile arte dei campanari del Borgo che accompagna la festa della Madonna del Carmine

Siamo stati sul campanile del XV secolo con coloro che tramandano una tradizione antica e irrinunciabile in vista della solennità che sarà celebrata domenica 21 luglio

Finestre e balconi illuminati, la processione della statua con gli innumerevoli ex voto e la benedizione “ai quattru canti” dal ponte di ingresso alle vecchie mura proprio davanti a Porta Reale.

Eppure, come se non bastasse tutto questo immancabile rituale che perde le sue radici nella notte dei tempi, figlio di una devozione antica e profonda, a Finalborgo c'è un qualcosa forse meno evocativo ma altrettanto ormai profondamente legato alla festa della Madonna del Carmine: il suono delle campane nei nove giorni che precedono le celebrazioni della solennità, la cosiddetta “novena”.

Poderoso e solenne proprio come il campanile sul quale si trovano le campane dalle quali viene irradiato, costruito per volere e grazie all'eredità lasciata dal marchese Giovanni I Del Carretto, eroe della cacciata in una sola notte dei genovesi dal Borgo nel 1452, il suono delle antiche campane (la più datata, che è anche la più grande, risale addirittura al 1325 con una successiva ri fusione sul finire del '600) nel corso degli anni ha dovuto anche resistere alle lamentele di alcuni (per lo più turisti).

Per circa un quarto d'ora però, a partire dalle 20 spaccate, in questi giorni d'attesa per la festa, la tradizione non è ancora stata spenta. Tutt'altro. C'è ancora chi prova a tenerla in piedi, salda nell'affetto dei finalborghesi nei suoi confronti, e non mancano addirittura gli sforzi per tramandarla e rinverdirla.

Arrampicandoci negli stretti cunicoli tra bassi tettucci e ripide scale in legno consumate dai secol e dal passaggio di centinaia e centinaia di campanari nel tempo, con lo sguardo ogni tanto sfuggente sul panorama ammirabile dalle bifore della torre che è stata recentemente oggetto di lavori di restauro, siamo andati a scoprire questa nobile arte tramandatasi nel corso dei secoli a Finale come in tutta la Liguria.

Un momento di festa dove a farci da Ciceroni sono stati il “decano” dei campanari Paolo Naldini, che da oltre 40 anni suona le campane e al quale qualche volta capita di spingersi oltre il Borgo, Danilo Basso, “alunno” di Naldini, e Pietro Vadone, ormai una figura immancabile sul campanile di San Biagio che a soli 21 anni è già membro dell'Associazione Ligure Campanari. Insomma, tre generazioni con melodie tramandate negli anni, ben codificate, ma anche qualche momento più di svago dove questa arte, misto di coordinamento, velocità e forza di braccia, produce delle vere e proprie melodie.

Il campanile negli anni è stato oggetto di restauri e lavori di adeguamento, l'ultimo conclusosi appena qualche mese fa. Molto è cambiato da quando queste generazioni di campanari hanno cominciato. Danilo ci mostra i vecchi fori, tre per ognuno dei piani, sulle varie solette, ora in cemento ma un tempo in legno, lì un tempo passavano le corde che permettevano di suonare le campane dal piano terreno. Salendo ci si imbatte anche nel retro dell'orologio, dove dell'antico meccanismo targato Bergallo rimane solamente la vecchia nicchia, ora “svuotata” per lasciare spazio all'innovazione avanzata negli anni.

Arrivando in cima ecco le quattro campane, ognuna con una sua funzione specifica che ci racconta Pietro. Ora sono tutte appoggiate a travi in acciaio, sono tuttavia ancora ben visibili e dominanti nella loro posizione le due travi incrociate in legno che un tempo sorreggevano questi strumenti.

Le celebrazioni per la Madonna del Carmine culmineranno nella giornata di domenica. Nella serata di ieri (venerdì 19 luglio, ndr) è stato il momento emozionante della discesa della statua dalla sua nicchia, mentre questa sera, alle 18, si terrà la Santa Messa per gli ammalati e gli anziani, con l’unzione degli infermi e le musiche del Coro Polifonico parrocchiale. Domenica 21 luglio il programma prevede le Sante Messe delle 10.30, celebrata dal vescovo della Diocesi di Savona Noli monsignor Marino, e delle 18, con la presenza del Coro Polifonico, mentre alle 20.30 prenderà il via la processione accompagnata dalla Banda Filarmonica di Finalborgo. Gli abitanti del rione rendono il tutto ancora più suggestivo illuminando, come da tradizione, finestre e balconi. Lunedì sera, alle 20.30, il tutto si concluderà con la risalita della statua.