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| 17 luglio 2024, 17:49

A Tursi sotto la lente il progetto del nuovo forno crematorio di Staglieno: “A rischio la salute dei cittadini”

La giunta comunale per ora non parla, tutto rimandato a mercoledì prossimo. Per l’opposizione e le associazioni oggi ascoltate in commissione l'insieme degli inquinanti immessi nell’aria, come idrocarburi, metalli pesanti e polveri, potrebbero causare danni alla salute e all’ambiente

A Tursi sotto la lente il progetto del nuovo forno crematorio di Staglieno: “A rischio la salute dei cittadini”

Oggi pomeriggio, la sala consiliare di Palazzo Tursi ha ospitato la commissione comunale per discutere il progetto del nuovo forno crematorio di Staglieno

L'incontro, atteso da un anno, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici e tecnici, che hanno esposto le loro preoccupazioni riguardo l'impatto ambientale e sanitario del progetto.

Al momento la giunta comunale non si esprime a riguardo. La discussione in aula è stata rimandata alle ore 9 di mercoledì prossimo dove dovrebbero essere presenti sia il vicesindaco Pietro Piciocchi (anche oggi presente) e gli assessori Matteo Campora e Marta Brusoni.

IL DIBATTITO

Il consigliere Filippo Bruzzone (Lista Rossoverde) ha aperto la seduta ricordando appunto l'attesa per questa commissione. 

"È da un anno che attendiamo questa commissione - ha affermato - Questa richiesta di aggiornamento nasce dall'esigenza di analizzare altri elementi che ci aiutano a ribadire il nostro netto no a un’operazione che non ha senso né economico, né ambientale, né per la città.

Cristina Lodi (Azione) ha evidenziato la gravità dell'assenza degli assessori Brusoni e Campora, ricordando la promessa non mantenuta di aggiornare la commissione entro l'autunno scorso:

”L’impianto previsto non è richiesto dalla normativa regionale vigente - ha dichiarato - Abbiamo un impianto che non è previsto dalla normativa regionale vigente. È fondamentale che il Comune aspetti la chiusura della programmazione regionale prima di procedere. Le cremazioni a Genova stanno diminuendo, rendendo l’impianto sovradimensionato. Vorrei capire perché l’amministrazione ha deciso di continuare su questa strada”.

Preoccupano alcuni dati riguardanti le emissioni del nuovo e del vecchio inceneritore. Le differenze sono macroscopiche, con aumenti delle emissioni che vanno dal 23% in più degli ossidi di azoto al 17443% in più degli idrocarburi policiclici aromatici. Questi dati, trasmessi e protocollati da Città Metropolitana e Arpal, mettono in evidenza l'impatto negativo del nuovo impianto.

Tra gli auditi in commissione c’era anche il dottor Valerio Gennaro, dell’associazione medici per l’ambiente, che ha espresso preoccupazioni riguardo l'impatto complessivo degli inquinanti emessi dal nuovo impianto, sottolineando la necessità di coinvolgere esperti in sanità pubblica per valutare adeguatamente le conseguenze:

"Dobbiamo considerare l'insieme degli inquinanti immessi nell’aria, come idrocarburi, metalli pesanti e polveri, che complessivamente causano danni alla salute e all’ambiente. 

È essenziale avere interlocutori competenti in sanità pubblica per affrontare questi problemi. L’osservatorio ambiente e salute dovrebbe essere il luogo in cui discutere in modo tecnico-scientifico per risolvere i problemi di una comunità già esposta a un eccesso di mortalità, come quella di Staglieno. Non possiamo aggiungere nuove fonti di inquinamento senza comprenderne le conseguenze”.

Il presidente del Municipio interessato dall’impianto, il IV Media Valbisagno, Maurizio Uremassi, ha proposto l'istituzione di un tavolo permanente per il monitoraggio delle emissioni, mentre il pentastellato Fabio Ceraudo ha ribadito l'importanza di interrompere il progetto alla luce delle criticità emerse:

“Le commissioni precedenti avevano già evidenziato criticità statistiche e tecniche nell’impianto - ha dichiarato Ceraudo - Queste sono state confermate dalle recenti dichiarazioni del difensore civico Cozzi e del tecnico Valerio Gennaro. È essenziale interrompere il progetto a causa delle enormi criticità emerse”.

Il confronto odierno ha messo in luce le numerose criticità del progetto del nuovo forno crematorio di Staglieno, sollevando dubbi sulla sua necessità e sul suo impatto ambientale. La richiesta di un tavolo permanente per il monitoraggio delle emissioni e la necessità di un dialogo tecnico-scientifico rimangono punti fondamentali per affrontare le preoccupazioni della comunità ma, per molti, non sono sufficienti. 

Marco Garibaldi

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