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Economia | 17 luglio 2024, 07:00

Coltivazione della cannabis: consigli per principianti

La coltivazione della cannabis è un hobby molto diffuso

Coltivazione della cannabis: consigli per principianti

La coltivazione della cannabis è un hobby molto diffuso. Da diversi anni a questa parte, sulla scia dei provvedimenti normativi che, in Italia e non solo, hanno portato alla legalizzazione della cannabis ad alto contenuto di CBD, è aumentato il numero di persone che scelgono di coltivare la cannabis in casa.

Quali sono i consigli da seguire quando si è alle prime armi in questo campo? Scopriamone alcuni nelle prossime righe.

Scegli semi autofiorenti

I semi di cannabis autofiorenti, disponibili online su e-commerce celebri come Sensoryseeds, sono un’ottima scelta per chi è alle prime armi nella coltivazione domestica di questa pianta.

La loro caratteristica principale è la rapidità di crescita, unita al fatto di non essere fotoperiodici. Derivando dalla varietà di cannabis nota come ruderalis, originaria della Siberia e, di riflesso, abituata a crescere anche in condizioni avverse dal punto di vista climatico e di luce, non richiedono grandi investimenti dal punto di vista dell’illuminazione.

Attenzione! Tutto ciò non vuol dire che la pianta debba essere lasciata a se stessa. Ci sono accorgimenti semplici ma efficaci che possono fare la differenza.

A seconda delle fasi di crescita della pianta autofiorente - secondo gli esperti, sono complessivamente cinque e partono con la germinazione - può essere necessario intervenire con fertilizzanti specifici.

Giusto per citare un esempio, ricordiamo che, in fase di pre-fioritura, lasso di tempo che, in media, va dalla quinta alla sesta settimana dopo la germinazione, può rivelarsi utile il ricorso a fertilizzanti a bas di azoto, un elemento che favorisce la qualità della fioritura.

Il substrato giusto

Se si è principianti nella coltivazione della cannabis, è opportuno, quando si acquista il substrato, focalizzarsi su soluzioni già pronte. Essenziale è orientarsi verso i prodotti di un fornitore di qualità, esperto nella coltivazione della cannabis.

Un piccolo appunto per chi, invece, ama l’idea di coltivare la cannabis con metodi biologici, scelta molto diffusa considerando le peculiarità di base estremamente sostenibili di questa pianta: in questi casi, il substrato può essere creato utilizzato guano di pipistrello e il compost della compostiera domestica.

Le lampade migliori

Quando si inizia a coltivare cannabis e si ha intenzione, comprensibilmente, di non incontrare problemi di natura pratica, un consiglio utile prevede il fatto di seguire il detto “Chi più spende, meno spende”, optando fin da subito per soluzioni di illuminazione a LED.

Hanno un costo superiore rispetto a quello delle lampade CFL, utilizzate soprattutto nel corso della fase di germinazione e caratterizzate da una bassa intensità, e delle luci HID, che hanno il contro di consumare molta energia, ma si tratta di un investimento presto ripagato.

La durata del LED è decisamente superiore e il suo impatto sui consumi energetici molto basso, innegabile vantaggio per chi, iniziando a coltivare cannabis, ha la necessità di ottimizzare le spese.

Attenzione ai tricomi

Molti coltivatori di cannabis principianti, per capire se è arrivato il momento di procedere alla raccolta, guardano la pianta a livello generale. Si tratta di un errore! L’approccio giusto da adottare è il monitoraggio dei tricomi.

Di cosa si tratta? Di formazioni che possono essere paragonate a delle ghiandole. Di dimensioni ridotte e con una forma che ricorda quella di un fungo, si palesano sulle cime della pianta.

Per capire se è arrivato il momento giusto per il raccolto, è bene soffermarsi su come si presentano a livello visivo.

Se sono trasparenti, vuol dire che è necessario temporeggiare ancora qualche settimana prima di procedere al raccolto. Nei casi in cui, invece, si dividono tra formazioni con un colore che assomiglia all’ambra e altre che, invece, sono bianche, vuol dire che il momento giusto è arrivato.

Molti coltivatori esperti procedono con il raccolto quando, in media, dal 10 al 20% dei tricomi è di color ambra.

Richy Garino

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