"Sin dal primo consiglio comunale, io e gli altri consiglieri di minoranza abbiamo voluto porre le basi per un dialogo costruttivo con la maggioranza nell’esclusivo interesse degli albenganesi e della città. Anche nel corso della seduta consiliare di ieri sera, volevamo dare il nostro contributo sui punti all’ordine del giorno. Sulla Tari mi è stato impedito di intervenire a causa di un'interpretazione decisamente rigida del regolamento da parte del presidente del consiglio". Lo dichiara il consigliere di minoranza albenganese Nicola Podio in merito al consiglio comunale di ieri sera, lunedì 15 luglio.
"Volevo semplicemente esprimere il mio pensiero sulla tariffa e sulle modalità, a mio avviso errate, con cui viene applicata, ma mi è stata negata la parola perché avevo chiesto che la maggioranza rispondesse prima all'intervento del consigliere Guido Lugani. Di fronte all'assenza di risposte, ho chiesto la parola, ma a quel punto Alberto Passino ha dichiarato chiusa la discussione. Non ho potuto far altro che abbandonare l’aula, anche perché questa mancanza di flessibilità ostacola il dialogo nel consiglio comunale".
"Applicare una regola in modo inflessibile solo per impedire a un consigliere di esprimersi è un grave ostacolo a un percorso che dovrebbe essere basato sulla collaborazione e lo scambio di idee. Avrei voluto esprimere i miei complimenti alle persone che hanno parlato prima di me, come l’assessore Mirco Secco e il consigliere Guido Lugani, così come il vicesindaco Silvia Pelosi. Il collega Lugani ha fornito una dettagliata spiegazione del voto contrario della minoranza sulla delibera della Tari. Ma il vero problema è stato rappresentato dalla scarsa autorevolezza e dal limitato carisma del presidente del consiglio comunale nel gestire la pratica oggetto di discussione. Anche riguardo alla modifica del regolamento consiliare, come minoranza non ci è stata data la possibilità di discuterne in commissione".
"Volevamo contribuire alla creazione di un regolamento capace di garantire al meglio tutte le parti. Cambiare le regole senza un minimo di confronto con le opposizioni è un segnale negativo. Per questo motivo, come consiglieri di minoranza abbiamo deciso di abbandonare l’aula. Avevamo intenzione di dialogare con la maggioranza, ma se ci troviamo di fronte a un muro, la comunicazione diventa impossibile. A mio modo di vedere, questo atteggiamento non è giusto né rispettoso verso i cittadini che rappresentiamo con onestà e correttezza in consiglio. Spero che la maggioranza riveda la sua posizione e ci permetta di contribuire alle prossime proposte in discussione", conclude Podio.