Attualità - 15 luglio 2024, 09:17

Cengio, perché la località Parasacco è detta "Il Rosso"? Il nome potrebbe avere origini francesi

Ad affermarlo è Boris Arturi: "Durante le ricerche per il mio secondo libro ho fatto alcune scoperte interessanti che smontano anni di leggende storiche"

Un francese potrebbe aver dato il nome alla località di Parasacco a Cengio, detta in dialetto locale "Il Rosso". A chiederselo è Boris Arturi, ex assessore del comune valbormidese: "Durante le ricerche per il mio secondo libro ho fatto alcune scoperte interessanti che smontano anni di leggende storiche. Quella che potrebbe sembrare una boutade nasconde invece probabilmente una realtà storica".

"L’origine del nome 'Il Rosso', che nelle carte geografiche è trascritto come Rio Parasacco (oggi area naturalistica), deriva da una parola di origine normanna (lingua d’oïl) e piccarda, Rou’sa, che significa 'roggia, gora, strada che ha fatto la corrente'. Parola che descrive perfettamente il paesaggio che ancora oggi possono ammirare quanti frequentano questa bellissima zona".

"È interessante notare come entrambe le lingue si siano sviluppate nel nord della Francia, quindi molto distanti dalla zona di confine con l’Italia (Piemonte e Liguria, dove si diffuse il gallico cisalpino) - spiega Arturi - Ma come può una parola derivante da lingue così antiche e geograficamente lontane essere stata adottata per la descrizione di un luogo?".

"Sappiamo che l’origine dei nomi (in questo caso la toponomastica) non nasce mai a caso. Ora è noto ai più che tutta la zona della Valle Bormida fu interessata dall’occupazione francese durante il periodo napoleonico. Da varie ricerche, effettuate nell’ultimo anno per la stesura del mio secondo libro, emerge che tra il 1806 e il 1814 la zona di Cengio fu oggetto di una intensa attività di arruolamento da parte del 13º Reggimento fanteria di linea dell’Armée".

"Per otto anni la presenza francese ebbe uno sviluppo intensissimo anche grazie alla costruzione del dipartimento di Montenotte. Le attività non riguardarono solo gli arruolamenti: vennero svolti anche sopralluoghi, censimenti, studi statistici ed economici, sopralluoghi che si spinsero nelle zone più impervie (come l’area del Rio Parasacco, appunto)".

"Autori di tutto questo furono principalmente sottufficiali e cartografi che stazionarono a Cengio, trovando ospitalità di volta in volta in cascine e casolari. Non può certo essere un caso che la parola 'Rosso' (riferita alla zona del Parasacco) compaia proprio per la prima volta a seguito dell’occupazione francese e non prima. Infatti, nelle carte dello Stato Sardo non viene mai citata questa parola".

"Per anni si è pensato che l’attribuzione della dicitura 'Rosso' fosse stata del tutto casuale. Oggi tutto questo si può sfatare. Come si può smentire che la parola 'Parasacco' (oggi in uso) derivi dal latino 'para-saccum', cioè 'al riparo dai saccheggi'. Nulla di vero. L’origine va ricercata negli archetipi mitologici - conclude - Si stanno delineando una serie di 'scoperte' nel territorio cengese che potrebbero cambiarne il paradigma, riscrivendo una pagina di storia in modo veramente approfondito".