Eventi - 08 luglio 2024, 12:08

Albissola Marina, le fotografie di Sordi in mostra alle Ceramiche Mazzotti

Si chiama "Coerenza di pensiero" la mostra che sarà aperta dall'11 al 13 luglio

Sedie vuote. Fotografie enormi, fotografie più piccole, così come suggerisce il cuore. Malinconici paesaggi in bianco e nero, poi all’improvviso ricerca spasmodica di dettagli colorati.Tutto questo racchiude in sé l’esposizione “Coerenza di pensiero” di Stefania Sordi, fotografa romana vissuta e formatasi a Delft, che ormai da alcuni anni si sta facendo strada nel panorama artistico italiano.

La mostra sarà visitabile da giovedì 11 a sabato 13 luglio. Il contesto è quello della fabbrica di ceramiche Giuseppe Mazzotti di Albissola Marina, che ormai da alcuni mesi ospita il progetto “Mostre di un’ora e mezzo”, nato con l’intento di creare eventi di interesse culturale per tutto il territorio, lasciando spazio a chi lavora nel settore della creatività e della manifattura. L’esposizione di Sordi si fonde con gli ambienti della fabbrica, creando una vera e propria narrazione che segue due fili intrecciati: quello del suo percorso artistico e interiore e quello della produzione della ceramica che fa da sfondo. Così la sala in cui nasce la ceramica non è solo cornice, ma diventa essa stessa tela e intesse un suggestivo dialogo con il primo progetto fotografico dell’artista, quello della sua formazione nel rione Monti, primo quartiere romano. 

Quattro i progetti di Sordi esposti in mostra: “Strade segnate”, “Empatia”, “Voglia di colore”, “Passo passo”. Tra di essi un unico denominatore comune: il bisogno dell’artista.«Questo progetto nasce da una provocazione», spiega Sordi, «è la risposta a chi un giorno mi ha chiesto quale fosse il mio stile personale. Da questo interrogativo è scaturita una ricerca interiore che mi ha aiutato a trovare me stessa. Non è uno stile a determinare la mia identità di artista, ma la spinta interiore che mi spinge a fotografare.

Non è una coerenza di forma, piuttosto una coerenza di pensiero. Fotografare è interloquire con la parte più silenziosa e intima del mio essere. Mi scopro coerente nel pensiero di che cos’è la fotografia per me: la mia ancora, la mia medicina.

A colori o in bianco e nero, digitale o analogica, fotografia d’insieme o di dettaglio. Nell’incoerenza del mio stile ritrovo la coerenza del mio pensiero, che è solo uno: non fotografo tutti i giorni, ma quando e come ne sento il bisogno». In questa prospettiva, “Voglia di colore”, lavoro inedito dell’artista esposto in mostra, riflette la sua ricerca di un nuovo centro, un bisogno di assestamento dopo un periodo di esperienze forti che hanno segnato la sua vita. E in questo cercare, in questa indagine fuori e dentro sé stessa, Sordi trova ancora una volta la sua cifra stilistica.

Comunicato stampa