Politica - 05 luglio 2024, 10:00

Pietra, il consigliere Carrara: "Il paradosso di avere un tratto di mare con la bandiera blu ma anche quello più inquinato della provincia"

Il capogruppo di minoranza interviene dopo la pubblicazione del report di Goletta Verde di di Legambiente

"Il paradosso di Pietra Ligure: 'bandiera blu' per la qualità di un tratto di mare e con il tratto di mare più inquinato della provincia di Savona: questa è la realtà". Lo afferma Mario Carrara, capogruppo della Lista Indipendente per Pietra, gruppo consiliare di minoranza a Pietra Ligure.

"Qualche giorno fa il sindaco De Vincenzi ha enfatizzato la riconfermata assegnazione della bandiera blu per la qualità di un tratto dell'acqua del mare a Pietra Ligure, con una significativa cerimonia nel Ponente di Pietra Ligure - prosegue Carrara - Sì, perché la 'bandiera blu' Pietra Ligure se la merita non per tutto il mare antistante il suo territorio, ma soltanto per un tratto particolare e limitato dello stesso, che va dal rio Ranzi fino al confine di Loano, lungo 770 metri lineari. La bandiera blu non riguarda tutto il resto del territorio pietrese marino; quindi, la sua maggior parte. Per cui, essendo il tratto marino di Pietra Ligure di complessivi 3.330 metri lineari, detraendo i 770 metri con la bandiera blu, se ne deduce che 2.560 lineari ne sono esclusi. Solo 'esclusi'? No! Perché per un altro tratto marino, Pietra Ligure vanta il poco invidiabile primato di essere la città che ha il mare più inquinato della Provincia di Savona". 

"Infatti, casualità vuole che proprio nello stesso giorno in cui De Vincenzi faceva 'l'alza bandiera blu' sul Ponente, la Goletta Verde abbia diffuso i dati dei campionamenti della qualità dell'acqua del mare in tutta la Liguria, in cui Pietra Ligure 'spicca' per il livello di forte inquinamento presente in un tratto del suo fronte marino - continua l'esponente di minoranza - Il rilevamento della qualità dell’acqua nel tratto antistante la foce del torrente Maremola non lascia dubbi in proposito. Lì, il mare non è solo 'inquinato', ma 'fortemente inquinato'. Infatti, leggiamo: 'Sono 5 i prelievi effettuati in provincia di Savona: fuori dai limiti i punti alla foce del torrente Maremola, a Pietra Ligure, che è risultato fortemente inquinato, il campione preso alla foce del fiume Centa di Albenga e quello presso la foce del fiume Pora a Finale Ligure sono risultati entrambi inquinati'. Quindi, il tratto pietrese 'fortemente inquinato', batte quelli di Albenga e di Finale che risultano soltanto 'inquinati'. Gli altri due punti analizzati risultano rientranti nella norma: 'Entro i limiti il campione preso a mare, presso la foce del canale sul lungomare Diaz 161 di Ceriale e quello presso la foce del torrente Quiliano, confine naturale tra Savona e Vado Ligure'. Questo rilevamento conferma, in peggio, quanto già evidenziato lo scorso anno, in cui, in questo stesso periodo, la Goletta Verde, aveva evidenziato la criticità dell'acqua del mare di fronte alla foce del Maremola". 

"Scriveva nel luglio 2023 - sottolinea ancora Carrara - la Goletta Verde: 'Dei 17 campioni esaminati 9 sono stati prelevati in foce di fiumi o canali e 8 a mare. 6 i campioni risultati fuori dai limiti di legge alle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati sul territorio. Tutti e 6 i punti sono stati giudicati fortemente inquinati: i campioni superano di più del doppio i limiti normativi considerati... Dei punti fortemente inquinati uno è stato prelevato in provincia di Imperia, alla foce del torrente Santa Caterina nel comune di Santo Stefano al Mare; due in provincia di Savona, alla foce del canale lungomare Diaz 161 di Ceriale e alla foce del torrente Maremola, a Pietra Ligure...'. Abbiamo scritto che la situazione è peggiorata rispetto all'anno scorso, perché il mare di Pietra Ligure è rimasto solo ad essere definito 'fortemente inquinato' in quanto l’altro caso che era stato rilevato, quello a Ceriale, ora, come si è visto più sopra, è rientrato nei limiti di legge. Pietra Ligure, pertanto, risulta avere l'unico tratto di mare ad essere classificato 'fortemente inquinato' in tutta la provincia di Savona". 

"De Vincenzi, l'anno scorso, per 'risolvere' l'imbarazzante questione, l'aveva 'liquidata' con poche parole, denigrando e svilendo l'opera della Goletta Verde. Ecco la sua dichiarazione contenuta in un articolo pubblicato il 7 Luglio 2023, testuale: 'Nessuna polemica, non mi interessa - precisa il primo cittadino - ma ritengo opportuno e necessario chiarire lo stato delle cose. Goletta Verde ha fatto le sue analisi, presumiamo su una pozza d'acqua stagnante alla foce del torrente attualmente in secca dove stazionano animali e che quindi è soggetta al deposito dei loro escrementi. Di certo non è una zona è balneabile'. Quindi, per De Vincenzi, quelli della Goletta, anziché stare in barca a fare prelievi dell'acqua di mare, sarebbero sbarcati a terra, avrebbero cercato una pozzanghera di acqua putrida dove defecano gli animali, e, dopo averne prelevato un'ampolla, sarebbero risaliti a bordo riprendendo il mare. Tuttavia, dimostrando un accanimento persecutorio incredibile nei confronti di Pietra Ligure. Una roba inverosimile, da codice penale, considerata la rettitudine da sempre attribuita unanimemente all'opera della Goletta Verde, ma, comunque, una tesi sostenuta con disinvolta spavalderia dal Sindaco". 

"Presumiamo che, visto l'esito delle analisi fornito anche per quest'anno dalla Goletta, il sindaco dovrà andare di nuovo a ripetere questa storiella, anziché dare delle spiegazioni vere e plausibili per questo increscioso stato di cose - insiste il consigliere pietrese - Esso è da ricercarsi, innanzitutto e soprattutto, nel fatto che a Pietra Ligure il 70% del territorio non è collegato al depuratore biologico di Borghetto e, nei periodi di 'picchi' di affluenza turistica, le acque reflue vanno a finire direttamente in mare. Esse non sono, quindi, depurate biologicamente e 'pulite', ma solo 'sminuzzate, triturate e lavate' dal vecchio impianto di stacciatura di Pietra Ligure. Di fronte a una cosa del genere, parrebbe inverosimile, al contrario, che il tratto di mare dove esistono le tubazioni di scarico dei liquami 'triturati ma non depurati', fosse risultato e risultasse “/pulito. Se, poi, per pura ipotesi, il 'forte' inquinamento del mare alla foce del Maremola non derivasse dalle acque reflue degli scarichi a mare, ma da 'scarichi' di condutture abusive e clandestine nel torrente, cosa ha fatto il sindaco, visto che c'era sempre lui ad amministrare, per eliminarli e sanzionare gli eventuali responsabili, risolvendo il problema?".

"Il paradosso sta, però, anche nel fatto che, proprio tra i principali requisiti e le linee guida per ottenere la bandiera blu, il primo risulta: 'Efficienza della depurazione delle acque reflue e della rete fognaria con almeno l'80% del territorio comunale allacciato alla rete fognaria; ecc.'. Ci chiediamo: ma di fronte ad un requisito del genere, visto che Pietra Ligure, per stessa ammissione del presidente di Servizi Ambientali e del medesimo sindaco De Vincenzi, non è collegata per il 70% del suo territorio al depuratore e, che quindi, il più delle volte rilascia in mare aperto i propri liquami, com'è possibile che abbia potuto conseguire la bandiera blu, foss'anche per una parte limitata del suo specchio acqueo marino? E com'è possibile che in un tratto di mare complessivo di 3.330 metri lineari, convivano il mare più pulito ed il mare più 'fortemente inquinato' della Provincia di Savona? Mistero".

"Questo è il paradosso di Pietra Ligure: avere al contempo il mare più pulito ed il mare più sporco della Provincia di Savona. Ovviamente, prendendo per buoni e a prova di smentita i dati delle analisi forniti dalla Goletta Verde. Ovviamente, per noi Goletta Verde svolge un'opera meritoria per la salvaguardia della salubrità del mare, delle coste e della salute delle persone. Restiamo convinti che 'le verità', anche se 'scomode' o 'sgradite' sia meglio conoscerle. Non si può continuare a mettere la spazzatura 'sotto al tappeto', facendo finta di niente, perché poi non si può più nascondere" conclude il capogruppo della Lista Indipendente per Pietra, citando quanto dichiarato da Stefano Bigliazzi, presidente di Legambiente Liguria: "Come ormai succede da anni i risultati dei campionamenti alle foci dei fiumi liguri evidenziano delle criticità costanti nel sistema di depurazione delle acque – le parole di Bigliazzi - Il problema è da risolvere a monte: efficientare il sistema di depurazione per far sì che si risolvano queste criticità".

Redazione