Eventi - 05 luglio 2024, 17:52

"La Spiaggia" spegne 70 candeline. A Finale si celebra la storica pellicola

Sabato 6 luglio, dalle 20.30 all'Auditorium Destefanis in Santa Caterina, la presentazione e la proiezione del film girato tra la cittadina rivierasca e Spotorno negli anni '50

Una Riviera di Ponente epicentro della movida nelle "bollenti" e lussuose estati degli anni del boom del Dopoguerra, cuore della bella vita con la sua morale perbenista, dove l'apparenza e i giudizi superficiali danno però spazio a scene raccontate in commedia che poi assumono però tutti i tratti del dramma. 

E' il mondo che, nel 1953, il regista Alberto Lattuada con gli sceneggiatori Rodolfo Sonego e Luigi Malerba, in collaborazione con Charles Spaak (padre della celebre Catherine, all'epoca istituzione del cinema francese) dipinsero nel film "La Spiaggia", celebre pellicola girata tra la cittadina finalese e Spotorno coinvolgendo le popolazioni locali e lasciando in esse un indelebile ricordo.

Il dramma, una sorta di "Pretty Woman" ante litteram che pare aver preso spunto da un fatto realmente accaduto nella vicina Alassio, mette al centro la storia di una distinta donna in vacanza con la figlia nel lussuoso "Hotel Palace" in una località di mare (Pontorno) che inizialmente viene creduta una vedova perbene mentre poi si scopre essere in realtà una prostituta. Tutti a quel punto la allontanano, il sindaco Silvio tenta di aiutarla ma senza riuscire a soverchiare l'ipocrisia e il perbenismo dei concittadini, finché un riccone non le offre il braccio per condurla sulla passeggiata: ogni pregiudizio moralistico viene allora bandito.

Una morale che viene fustigata dal regista allontanando un epilogo che appare però scontato, e lo fa con due carrellate sugli ospiti dell’albergo, esaustive e totalizzanti: quella della prima cena e quella che descrive le “fasi preparatorie” delle donne prima dell’uscita serale. Snob, ragazzine viziate, gretti arricchiti, mogli avide, mantenute e pettegole, lacchè e viscidi. Insomma, l'alta borghesia dell'epoca tutta schierata contro colei che rappresenta, con la sua professione, lo “scandalo” ma non lo impersona bene come i suoi detrattori. È anzi il mondo che la circonda a prostituirsi, come dimostra l'apologo finale dove ci si sveste delle illusioni dell’idealista che vuole cambiare l’umanità (il sindaco) inchinandosi al vero potere, quello del successo e del denaro, che incute il rispetto e l’invidia della maggior parte degli esseri umani.

Sarà questo l'argomento della serata organizzata sabato 6 luglio, dalle 20.30 all'Auditorium Destefanis nel complesso di Santa Caterina a Finalborgo, dall'Associazione Celesia col Comune di Finale e in collaborazione con Nuovofilmstudio, Delegazione Fai Savona e Ferrania Film Museum.

Non solo sarà proiettato il film. Dopo l'introduzione affidata alla presidente dell'associazione finalese Roberta Grossi con Mauro Berruti e Antonio Narice, quindi la presentazione della serata a cura di Paolo Ghelfi, Alessandro Bechis e Virginia Satragno, sarà proiettato il documentario sulla realizzazione del film dal titolo "Il colore dei Sogni" e la presentazione del romanzo "Ferraniacolor" sulla realizzazione del film, che raccoglie ricordi e testimonianze dei protagonisti coinvolti nelle riprese. Dopodiché, dalle 21.15 circa, la proiezione del film vero e proprio.